Politica

Il collirio contro l’Alzehimer: un ottima ricerca, non una cura

La notizia arriva dall’Istituto di Neurobiologia e medicina molecolare Cnr di Roma: ricercatori ha trovato un “vettore” per trasportare nel cervello la molecola Ngf

di Benedetta Verrini

La notizia è estremamente promettente e arriva dall?Istituto di Neurobiologia e medicina molecolare Cnr di Roma: un gruppo di ricercatori ha trovato un ?vettore? per trasportare nel cervello la molecola Ngf.

Il fattore di crescita nervoso o nerve growth factor-Ngf, è stato scoperto negli anni 50 dal premio Nobel Rita Levi Montalcini ed è considerato un potenziale agente terapeutico nella malattia di Alzheimer. Attualmente, però, l?uso di questa molecola nel trattamento della malattia richiede la somministrazione intracerebrale in prossimità delle aree cerebrali colpite dalla patologia, essendo incapace di attraversare la barriera ematoencefalica. I modi con cui l?Ngf può essere immesso nelle zone colpite finora sono stati rischiosi e invasivi: l?infusione cerebro-ventricolare, il trapianto di cellule capaci di produrre Ngf e vettori virali. Di qui lo studio di metodi di somministrazione più ?soft?. Come l?inalazione (metodo studiato e presentato nel 2005 dalla Sissa, la Scuola internazionale di studi superiori di Trieste), ed ora il collirio, vettore utile grazie alla connessione anatomica tra cervello e sistema oculare.

«Dal punto di vista della ricerca, si tratta di una notizia interessante perché testimonia l?impegno degli scienziati nel trovare nuove strategie per far arrivare la molecola ai neuroni cerebrali», commenta Gabriella Salvini Porro, presidente della Federazione Alzheimer. «Dal punto di vista pratico, d?altra parte, non è corretto far pensare che rappresenta già una cura contro la malattia: si tratta di un passo importante nell?ambito della ricerca. E per i malati e le loro famiglie è una notizia positiva perché testimonia il fatto che la ricerca procede e che non sono dimenticati».

Info: www.alzheimer.it

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