Non profit

Il codice etico? c’era già

Enron aveva un codice etico tra i più severi mai scritti. Le belle parole servono a poco se poi non seguono fatti coerenti

di Francesco Maggio

La storia è nota e non c?è convegno sull?etica negli affari in cui qualche relatore non la tiri fuori: Enron, che produsse il più grande scandalo finanziario di tutti i tempi, aveva un codice etico tra i più severi mai scritti. Come a dire, le belle parole servono a poco se poi non seguono fatti coerenti. Venerdì 19 maggio, subito dopo essere stato nominato amministratore delegato della Juventus, Carlo Sant?Albano ha dichiarato che la società «predisporrà un codice etico che attraverso la determinazione di specifici criteri di comportamento e di un adeguato sistema sanzionatorio, costituisca il punto di riferimento per chiunque intrattenga relazioni con la società». Bene, bravo, bis. Già, bis. Perché la Juventus un codice etico già ce l?aveva. Ma che, quando ha cominciato a esplodere il ?caso Moggi?, si è rifiutata di rendere pubblico, come ha efficacemente ricordato Il Sole 24 Ore del 5 maggio (pag. 34). Forse perché era troppo severo?

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.