Cultura

Il cibo avanzato una risorsa: come sfruttarla e non gettarla

Dopo le feste fioccano i suggerimenti su come "riciclare" il cibo avanzato. Ma lo spreco alimentare è anche una danno economico. L'Italia avrà il Pinpas (Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare) lo studia un gruppo di lavoro.

di Antonietta Nembri

Sarà la crisi, sarà che dopo le feste ci si ritrova con il frigorifero ancora pieno di cibo e una gran voglia di mettersi a dieta, sarà che il 2014 è stato dichiarato Anno europeo contro lo spreco alimentare… saranno queste o altre le ragioni, ma dall’inizio dell’anno stanno fiorendo le news su come riciclare gli avanzi alimentari. Non mancano siti italiani e internazionali in cui degli esperti sono pronti a dare suggerimenti su come non buttare via tutti gli avanzi che in molti si sono ritrovati nei frigo e nelle dispense.

Ed ecco il florilegio di ricette con gli avanzi di panettoni e pandori. C’è chi invita a non sprecare tutto l’anno come, per esempio, il sito dedicato a uno stile di vita più “sobrio” www.nonsprecare.it che dichiara il suo programma, non solo in cucina, fin da titolo, per non parlare dei classici blog e siti di ricette che da tempo hanno aperto un filone dedicato alla classica cucina degli avanzi. La stessa Coldiretti spesso attenta alle abitudini alimentari degli italiani ha reso nota un’indagine condotta con Ixé secondo cui il 73% degli italiani ha ridotto gli sprechi e tra questi il 56% è rappresentato da chi riutilizza gli avanzi cucinando e ri-cucinando con fantasia vari alimenti.

Dalla Francia oltre a un sito in cui trovare ricette originali per cucinare gli avanzi (lebruitdufrigo.fr), arriva per esempio, partagetonfrigo.fr (tradotto significa condividi il tuo frigorifero) sito nato da un’associazione per la riduzione dei rifiuti che suggerisce di portare gli avanzi di cibo in un frigorifero comunitario e condiviso installato, per esempio sul luogo di lavoro, piuttosto che in uno di vita comunitaria o accessibile. Il tutto funziona ovviamente online, basta iscriversi al sito e grazie alla geolocalizzazione e a un’applicazione utilizzabile sia su tablet sia su smartphone si trova il frigorifero condiviso con la recensione del suo contenuto.
Dalla Gran Bretagna  il suggerimento migliore: cioè che per evitare di buttare cibo in spazzatura è meglio organizzare meglio gli acquisti. L’associazione Love Food Hate Waste (ama il cibo odia i rifiuti) attraverso il sito lovefoodhatewaste.com offre suggerimenti e indicazioni su come organizzarsi.

Ma la riduzione degli sprechi alimentari non è solo una moda, è una necessità se come ricorda il rapporto 2013 dell’Osservatorio Waste Watcher sugli sprechi domestici ogni famiglia italiana butta in media 200 grammi di cibo la settimana. Anche per questo è stato lanciato dal ministero dell’Ambiente il Pinpas, ovvero il Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare.
Il gruppo di lavoro nominato dal ministro Andrea Orlando, coordinato da Andrea Segrè docente universitario, fondatore e presidente di Last minut market nonché promotore della campagna europea “Un anno contro lo spreco, si riunirà per definire il piano con una speciale consulta proprio il prossimo 5 febbraio, Giornata nazionale contro lo spreco alimentare. Tra gli obiettivi del piano vi sarà quello di incidere non solo a livello generale nella riduzione a monte dei rifiuti bio-degradabili, ma anche a livello domestico: tra il frigorifero e la pattumiera di casa lo spreco alimentare tocca infatti lo 0,5% del Pil
 


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