Non profit

Il Centro Nemo si allarga: «Così aumenterà la qualità»

di Redazione

Settimana ricca, quella dal 21 al 26 maggio, per la Uildm: il 23 maggio c’è stato il taglio del nastro per le nuove aree del Centro clinico Nemo all’ospedale di Niguarda a Milano e dal giorno successivo sono partite le tre giornate dedicate alle manifestazioni nazionali a Lignano Sabbiadoro.
«Quest’anno ci siamo concentrati sulle azioni che anche la nostra associazione deve mettere in campo per difenderci da quanto sta succedendo sul fronte delle indennità di accompagnamento e sull’Isee», osserva Alberto Fontana, presidente della Uildm, che non nasconde la preoccupazione sua e della Uildm sulle prospettive dei servizi e delle politiche per le persone con disabilità al centro anche della prima giornata delle manifestazioni Uildm.
Seimila accessi, da fine gennaio 2008, di persone provenienti da tutta Italia e ora, nonostante i mille metri quadrati in più, il Centro clinico Nemo di Fondazione Serena onlus (nata da Uildm, Fondazione Telethon, AO Niguarda Ca’ Granda e Aisla), non mira però ad aumentare gli accessi. «Infatti, entro fine giugno a Messina dovrebbe iniziare le attività il Centro Nemo Sud e questo eviterà difficili spostamenti», annuncia Fontana. «L’ampliamento permetterà invece di mettere a disposizione più spazi per il day hospital e di avere un’area pediatrica più attenta alle esigenze dei bambini», assicura Fontana.
Obiettivo di questi nuovi spazi è dunque migliorare la qualità dell’accoglienza. «Lo spazio diventa importante soprattutto per i più piccoli. Per patologie come le nostre (il Centro Nemo si occupa di persone affette da malattie neuromuscolari, quali la distrofia, la Sla e la Sma, ndr) avere a disposizione un maggior numero di stanze singole è importante». Un occhio di riguardo, infine, per i più piccoli: «Abbiamo due stanze dedicate: una brandizzata Ferrari, voluta dalla stessa Ferrari e da Montezemolo; l’altra, ribattezzata “Volare” è stata voluta dai dipendenti Sea. Un modo per rendere questi luoghi più piacevoli per i bambini, perché è importante che si ritrovino in un contesto familiare», conclude Fontana.

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