Welfare

Il centro estivo? Meglio inclusivo

La scuola finisce e sono rare le attività estive pensate per la fascia d'età tra i 14 e i 19 anni, tanto meno per ragazzi con disabilità. Un carico di accudimento che ricade tutto sulle famiglie. Ma qualcosa sta cambiando. A Padova, per esempio, il Villaggio sant’Antonio ha attivato centri estivi aperti a tutti, che superano l’idea di spazi pensati solo per chi ha una disabilità e offrono opportunità di relazione tra coetanei

di Rossana Certini

Può un centro estivo essere inclusivo e dare la possibilità ai ragazzi con disabilità di condividere un’esperienza estiva piacevole e arricchente? Sì, e lo dimostra l’esperienza di “E-state Insieme”, il centro estivo del Villaggio Sant’Antonio di Noventa padovana aperto anche a ragazzi con disabilità di età compresa tra i 14 e i 19 anni.

«Il progetto», spiega Paola Boscarello, coordinatrice del centro estivo, «prevede il coinvolgimento di adolescenti che partecipano gratuitamente come “volontari”. Non viene chiesto loro un servizio specifico a favore dei loro coetanei con disabilità, ma semplicemente la disponibilità e la motivazione a lasciarsi coinvolgere nei giochi e nelle attività proposte».

Il gruppo di lavoro, che quest’anno seguirà i ragazzi dal 26 giugno al 28 luglio, è composto da una coordinatrice, un operatore socio sanitario e alcuni volontari, frati e suore delle comunità religiose presenti al Villaggio sant’Antonio, ente senza scopo di lucro che dal 1955 si occupa di offrire risposte ai bisogni delle persone con disabilità.

«L’estate è un periodo dell’anno complicato per le famiglie con ragazzi disabili», racconta Elisa Ercolin, mamma di Daniele, ragazzo diciannovenne con disturbi dello spettro autistico, «senza scuola e attività pomeridiane non possiamo di certo lasciare i nostri figli in autonomia a casa per andare, per esempio, a lavorare. Inoltre ben tre mesi senza relazioni con i coetanei portano i nostri figli a chiudersi, isolarsi e regredire nella loro crescita psichica ed emotiva. Fino all’età di 13 anni Daniele usufruiva della possibilità, che il comune di Padova dava, di avere un operatore, retribuito dall’amministrazione comunale, all’interno di alcuni centri estivi cittadini. Era un sollievo anche economico per noi. Ma il servizio non è attivo per i ragazzi più grandi. Dunque c’è un estremo bisogno di luoghi protetti dove i nostri figli possano vivere un’estate divertente».

Il centro estivo del Villaggio di Noventa da tre anni prova a dare una risposta concreta a queste famiglie. Quest’anno il tema di tutte le attività è: Un’estate da favola. Attraverso la lettura e l’interpretazione di alcune favole antiche, moderne e straniere ogni ragazzo proverà a entrare in contatto con le proprie potenzialità. Un percorso per scoprire, conoscere e capire le proprie risorse, i propri desideri e sogni attraverso la conoscenza di alcuni personaggi che saranno svelati durante le cinque settimane di centro estivo.

«A E-state Insieme» prosegue mamma Elisa «Daniele ha trovato un ambiente che ha saputo valorizzare le sue abilità riuscendo a tirar fuori la sua parte migliore proprio nello scambio relazionare con coetanei non disabili. Troppo spesso, infatti, pensiamo per questi ragazzi luoghi dove sono inseriti solo persone con le stesse fragilità. Ma questo non li aiuta a crescere e a stimolare l’autonomia. Invece, il confronto con la "normalità" li sprona a superare i propri limiti. Daniele non comunica molto verbalmente ma capisco che sta bene al centro estivo dal sorriso che ha al mattino quando si sveglia, l’energia con cui prepara lo zaino e la gioia che esprime quando mi mostra i piccoli lavori realizzati durante la giornata con i suoi amici».

L’esperienza del Villaggio ci dice quanto è importante costruire per questi ragazzi contesti ludici e ricreativi dove vivere l’esperienza di incontro con i coetanei attraverso attività stimolanti in un clima di collaborazione e serenità.

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