Cultura

Il cassonetto con la card

Sembra il più semplice dei gesti, buttare la spazzatura. Eppure per nonni e nonne scardinare i contenitori si rivela un dramma. La soluzione? Un porta rifiuti accessibile che si apre con una tessera

di Mariateresa Marino

Gettare l?immondizia sarà come andare in banca. Niente più sforzi ciclopici, arrampicamenti pericolosi sulle pendici di plastica dei contenitori, niente più fastidi alla schiena. D?ora in poi per aprire il cassonetto basterà inserire una ?card?, una tessera magnetica come quella che ci permette di prelevare dal nostro conto. Una sorta di pattumiera card, insomma. L?idea non nasce dal passatempo di qualche inventore disoccupato, ma da una necessità: facilitare un?operazione banale che per gli anziani e i disabili può diventare molto problematica. I contenitori per i rifiuti sono alti e in più richiedono una precisa ?ginnastica? di gambe e piedi per azionare il pedale che ne permette l’apertura. Movimento praticamente impossibile per le persone debilitate o basse di statura o, addirittura, sorrette a bastoni e stampelle.
Il gruppo di anziani volontari dell?Auser di Rimini e la loro presidente Maria Giovanna Dutto hanno messo a punto l?idea della tessera, realizzandone un vero brevetto. Il progetto del cassonetto accessibile ha partecipato al concorso ?Progetto idea? bandito dal centro studi Ervet di Bologna e patrocinato dal ministero della Solidarietà sociale, con il contributo dell?assessorato alla Sanità e alle Politiche sociali della regione Emilia Romagna. Ervet da ventiquattro anni promuove attività di ricerca, assistenza, formazione e qualificazione per le aziende che hanno interesse a occupare nuovi settori di mercato, come quelli delle tecnologie per migliorare la qualità della vita di disabili, anziani e, in genere, persone con difficoltà di inserimento sociale. «Il concorso ha concluso la prima fase della nostra iniziativa», spiega Gian Carlo Omoboni, responsabile del progetto. «Nella seconda fase Ervet interpellerà direttamente le aziende, che avranno tempo fino a giugno per presentare progetti innovativi su nuovi ausili e tecnologie a favore delle categorie svantaggiate. La nostra vuole essere un?azione di stimolo, affinché il mondo delle imprese si apra e si adegui alle nuove, pressanti esigenze sociali». Il concorso è stato preceduto dall?invio di un questionario ai cittadini, invitati a pronunciarsi sui loro bisogni principali. Sulle 1.600 schede giunte alla sede dell?Ervet erano indicate chiaramente esigenze legate alle abitazioni private poco accessibili alle persone con difficoltà motorie, alla eliminazione delle barriere architettoniche, all?uso dei trasporti pubblici. Richieste che saranno poi girate alle aziende sensibili al problema che così avranno chiare le esigenze del pubblico.
Tornando alla proposta dei volontari dell?Auser riminese, gli anziani suggeriscono di collocare accanto a quelli tradizionali un contenitore ridotto per altezza e dimensioni. Inserendo una card si aprirebbe automaticamente una fessura sulla parte laterale del cassonetto sufficientemente ampia per buttarci il sacco dell’immondizia. La fessura poi si richiuderebbe, passato il tempo necessario all?operazione. I volontari non hanno soltanto creato il brevetto, illustrandolo nei minimi particolari; hanno anche suggerito le strutture che possono rilasciare a richiesta la speciale tessera: il Comune, i sindacati o l?azienda municipalizzata per l?ambiente. Gli anziani inventori hanno intenzione di coinvolgere nella realizzazione del progetto la sede locale della Confindustria e le maggiori imprese del territorio che operano nel campo della progettazione meccanica. Sperano davvero che all?idea segua la sua realizzazione pratica, salvo superare le ovvie resistenze amministrative e burocratiche.
La card che apre il cassonetto è stata selezionata, insieme ad altre ventinove idee, dal Centro studi bolognese che ha elargito all?associazione un milione di lire. Se la richiesta premiata al ?Progetto idea? verrà presa in considerazione, Rimini sarebbe la pioniera di piccole, ma significative, innovazioni tecnologiche in aiuto ai cittadini non più abili. «Si potrebbe cominciare», come suggerisce Maria Giovanna Dutto, «con una limitata sperimentazione in alcuni quartieri della città, magari quelli con più alta concentrazione di anziani».
Per informazioni: Ervet, Via Morgagni, 6, 40122 Bologna, tel. 051/6450411. Auser Rimini, Via Caduti di Marzabotto, 30, tel. 0541/779919.

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