Politica

Il caso sì / La Toscana sorride

Un Centro servizi attivo da cinque anni. Che ha un buon feeling con la fondazione di riferimento. I problemi? "Sono quelli delle piccole dimensioni".

di Benedetta Verrini

Ben al di là dei bisogni primari: il Cesvot Toscana è un po? la cartina di tornasole di quei Centri di servizio che, soprattutto nelle regioni del centro-nord, sono ormai usciti dalla ?fase pionieristica? e procedono verso un?amplificazione sempre maggiore della propria capacità di supporto e promozione del volontariato. ?Abbiamo lavorato a lungo sull?asse della progettazione? spiega Luciano Franchi, presidente del Cesvot. ?E, dal momento che il nostro Comitato di gestione ci ha permesso di sfruttare anche la possibilità offerta dalla comunicazione Turco sul finanziamento diretto di progetti, siamo già alla seconda edizione del bando??. Tutta un?altra musica, rispetto alla situazione che si vive nel sud. ?Beh, diciamo che, essendo nati almeno 5 anni prima, abbiamo avuto la possibilità di maturare un percorso? riflette Franchi. A differenza di altre regioni, il Cesvot si è espresso su scala regionale (?unificando così tutte le funzioni di back office e programmazione?) ed è presente sul territorio con delegazioni provinciali, volte all?ascolto e alla realizzazione dei servizi. ?In Toscana, in particolare, abbiamo anche costruito un dialogo molto positivo con le fondazioni di riferimento, come la fondazione Monte dei Paschi. E non dimentichiamo che qui hanno la sede nazionale realtà come le Pubbliche Assistenze e le Misericordie, e c?è quella speciale matrice d?impegno espressa dal Centro servizi di Lucca di Maria Elettra Martini?. Già, ma che ?capacità progettuale? sanno esprimere le associazioni? ?Molto elevata anche in ambiti inediti? prosegue Franchi. ?Oltre al tradizionale e ormai maturo settore socio-saniario, abbiamo trovato una grande vitalità anche in nuove associazioni del settore culturale, gruppi di auto-aiuto, pubbliche assistenze. La debolezza, qui, si avverte nella piccola dimensione. Per questo ci siamo impegnati a promuovere il lavoro in rete?. Attraverso un percorso a tappe, che parte dalla lettura dei bisogni del territorio, passa dalla progettazione delle risposte e la realizzazione dei servizi ?e si conclude nella verifica del lavoro svolto. Un processo che serve a far sì che le associazioni non si sentano solo mere esecutrici di servizi? dice Franchi.


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