Cultura

Il cardinal Martino: la democrazia non è esportabile

Lo ha detto oggi l'autorevole presidente di Justitia et pax. "Ai crociati della democrazia ripeto: ogni pretesa di atteggiarsi da liberatori è destinata al fallimento"

di Redazione

La democrazia non si puo’ ”esportare” ed il tentativo di trapiantarla ”e’ fin dall’inizio votato al fallimento”. Non diretto, ma evidente riferimento alle vicende irachene, oggi, nell’intervento del cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio ‘Justitia et pax’, al colloquio ”l’Africa sub-sahariana tra mondializzazione e diversita’ culturale”, promosso dall’ambasciata di Francia presso la Santa sede. ”A coloro che organizzano crociate di democrazia – sono le parole del cardinale – torno a dire oggi che ogni pretesa di atteggiarsi a liberatori, ogni tentativo di volere esportare o trapiantare la democrazia e’ fin dall’inizio votato al fallimento”. Per contro ”si puo’ e si deve appoggiare – ha proseguito – un processo nato dall’interno e voluto da un popolo in vista di permettergli di essere protagonista e soggetto del proprio divenire. Di qui il ruolo sempre piu’ importante riconosciuto al settore privato e alla societa’ civile come attori insostituibili della vita socio-politica di una nazione”. Questo colloquio al quale hanno portato il loro contributo diversi analisti di vicende politiche e anche rappresentanti della diplomazia francese, si conclude questa sera, con una riflessione complessiva del cardinale nigeriano Francis Arise, prefetto della Congregazione per la liturgia e i sacramenti.


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