Cultura

Il Cardinal Martino, inaugura la settimana sociale in Argentina

Vita anticipa la relazione che il presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace svolgerà domani a Mar del Plata

di Paolo Manzo

“Oggi e nel prossimo futuro, la principale sfida alla solidarietà e quindi ad un umanesimo universale del lavoro, proviene dalla concorrenza tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo”. Questo in sintesi il pensiero del Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, cardinale Renato Raffaele Martino, che inaugurerà domani a Mar del Plata in Argentina la Settimana Sociale promossa dalla Commissione episcopale argentina sul tema: “Formazione al lavoro, uno strumento per il futuro”. Secondo il porporato, che domani svolgerà una relazione dal titolo:”Per un umanesimo del lavoro a livello planetario”, oggi il mondo è diviso in tre fasce: quella dei Paesi ricchi, che tuttavia devono affrontare la concorrenza dei Paesi emergenti, soprattutto dell’Oriente asiatico; quella dei Paesi emergenti, che con ritmi di crescita molto forti irrompono sulla scena mondiale portando anche con sé le proprie contraddizioni; e quella dei Paesi più poveri, che ancora non emergono dalla miseria e dal sottosviluppo. Non potrà darsi di fatto vero umanesimo universale del lavoro senza che i lavoratori di queste tre fasce ritrovino una nuova solidarietà”. Ribadendo che, secondo la dottrina sociale della Chiesa, la vera ricchezza sta nel lavoro, nelle capacità umane, nell’intelligenza e creatività delle persone, il Presidente di Giustizia e Pace si propone di mettere in guardia dai pericoli di mercificazione del lavoro, che sussistono anche oggi, pur nelle società avanzate. Egli si riferirà in proposito non solo alle tante sacche di non lavoro, di lavoro nero, lavoro minorile, sottopagato, sfruttato, che ancora persistono nella società opulenta, ma anche alle nuove forme, molto più sottili, di sfruttamento dei nuovi lavori, al super-lavoro, al lavoro-carriera che talvolta ruba spazio a dimensioni altrettanto umane e necessarie per la persona, all”eccessiva flessibilità del lavoro che rende precaria e talvolta impossibile la vita familiare. Per il cardinale Martino, se l’uomo è alienato quando inverte mezzi e fini, anche nel nuovo contesto del lavoro odierno, qualitativo più che quantitativo, si possono dare elementi di alienazione, a seconda che cresca la partecipazione ad un’autentica comunità solidale, oppure cresca l’isolamento in un complesso di relazioni di esasperata competitività e reciproca estraneazione. Prima di inaugurare domani a Mar del Plata la Settinama Sociale dell’episcopato argentino, il Presidente di Giustizia e Pace ha tenuto oggi all’Univeristà Cattolica di Buenos Aires un discorso illustrando il messaggio cristiano sul lavoro e la sua dignità, come si evince dal “Compendio della Dottrina sociale della Chiesa”, pubblicato dal Dicastero nell’ottobre del 2004.


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