Welfare
Il carcere italiano può cambiare
Per la prima volta tutti gli enti non profit che operano con i detenuti lanciano un appello alle autorità per risolvere l'ardua situazione attuale, alle prese con un sovraffollamento quasi endemico come sottolinea anche il Rapporto 2012 del Consiglio d'Europa
Un appello senza precedenti, che non è eccessivo definire storico. Per dire che le carceri in Italia possono cambiare, e senza aspettare troppo tempo. È la prima volta che tutti i soggetti sociali che operano nel mondo del carcere parlano con una voce sola. Anzitutto per manifestare la propria preoccupazione. Le sanzioni pesantissime che la Corte europea dei Diritti dell’Uomo intende infliggere al nostro paese a partire dal 28 maggio sono ancora una minaccia reale, anche se qualche passo riformatore che ha abbassato leggermente il numero dei detenuti è stato fatto. Senza contare il Rapporto 2012 del Consiglio d'Europa, secondo cui solo la Serbia sarebbe peggio dell'Italia per sovraffollamento delle carceri nella zona Euro.
«Occorre però fare di più e al più presto», incalzano i firmatari, che si rivolgono al presidente Napolitano, al premier Renzi, al ministro della Giustizia Andrea Orlando, ma anche al presidente del Consiglio Europeo Hermann Van Rompuy e al presidente della commissione Libertà civili del Parlamento Europeo Juan Fernando Lòpez Aguilar.
Si tratta di «chiudere una pagina e confinarla al passato», approfittando del semestre di guida italiana delle istituzioni europee per migliorare durevolmente nella sostanza le condizioni di vita nelle carceri italiane. Obiettivo? «Un diverso modello di giustizia e di detenzione, più responsabilizzante, meno chiuso in se stesso e più aperto al ritorno nella società». Ma senza un coinvolgimento reale della società civile che opera da anni nel settore, difficilmente si potranno fare di passi in avanti.
Ecco perché le sette richieste dei firmatari (in allegato il testo della lettera) nascono con l’intento di estendere a tutto il territorio nazionale esperienze già in atto che hanno dimostrato di funzionare e che comporterebbero ingenti risparmi per lo Stato: tra i sette punti, ci sono la necessità di urgenti riforme legislative, la revisione di un modello di gestione finora «fondato sulla soggezione», l'opportunità di potenziare il percorso rieducativo, in particolare attraverso il lavoro, soprattutto per i detenuti a basso indice di pericolosità, che sono la gran parte della popolazione reclusa. Da parte loro i promotori assicurano massima disponibilità alla collaborazione ed esprimono fiducia che i destinatari sapranno raccogliere l’appello, a partire dal Capo dello Stato, «per la sensibilità unica che ha dimostrato su questo difficile terreno». Anche da Matteo Renzi si attende un riscontro positivo. Se l’intento del suo governo è «andare avanti come un treno» nella lotta alla burocrazia, nel mondo carcerario troverà parecchio da fare.
Nota: Ulteriori adesioni possono arrivare alla seguente e-mail: appellocarceri2014@gmail.com
Ecco invece la lista degli enti promotori:
AGCI Solidarietà – Italia, Antigone – Italia, ARCI – Italia, A Roma, Insieme – Leda Colombini – Roma, Associazione A Buon Diritto – Italia, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII – Servizio Carcere – Italia, Associazione Itaca – Italia, Associazione nazionale Giuristi democratici – Italia, Balducchi Virgilio – Ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane, Ciotti Luigi – Presidente associazione Libera – Italia, Cittadinanzattiva – Italia, Conferenza nazionale volontariato giustizia – Italia, Consiglio italiano per i rifugiati – Italia, Consorzio La città Solidale – Ragusa, Consorzio sociale Giotto – Veneto, Consorzio sociale Kairos – Torino, Consorzio sociale Prisma – Vicenza, Cooperativa 153 – Perugia, Cooperativa Abc La Sapienza in tavola – Milano, Cooperativa Alternativa – Treviso, Cooperativa Alternativa Ambiente – Treviso, Cooperativa Campo dei Miracoli – Gravina in Puglia (BA), Cooperativa Cieli e Terra Nuova – Rimini, Cooperativa Comunità Papa Giovanni XXIII – Rimini, Cooperativa Ecosol – Torino, Cooperativa Il Calabrone – San Pietro di Legnago (VR), Cooperativa Il Cerchio – Venezia, Cooperativa Il Pungiglione – Mulazzo (MS), Cooperativa Il Ramo – Bernezzo (CN), Cooperativa I tesori della terra – Cuneo, Cooperativa La Casa di Alberto – Catania, Cooperativa La Formichina – Santa Venerina (CT), Cooperativa La Fraternità – Rimini, Cooperativa L’Arcolaio – Siracusa, Cooperativa L’Eco Papa Giovanni XXIII – Dueville (VI), Cooperativa Men At Work – Roma, Cooperativa Rinascere – Dueville (VI), Cooperativa Rio Terà dei Pensieri – Venezia, Cooperativa Rose Blu – Villa San Giovanni (RC), Cooperativa San Damiano – Sorso (SS), Cooperativa Syntax Error – Roma, Cooperativa Verlata – Vicenza, Cooperativa Work Crossing – Padova, Coordinamento nazionale comunità di accoglienza – Italia, Dalla Chiesa Nando – Presidente onorario associazione Libera – Italia, Federsolidarietà Confcooperative – Italia, Fondazione Michelucci – Firenze, Forum droghe – Italia, Fp Cgil – Italia, Garante dei diritti dei
detenuti della Regione Toscana – Toscana, Gruppo Abele – Italia, Legacoopsociali – Italia, Medici contro la tortura – Italia, Progetto diritti – Italia, Rete della Conoscenza – Italia, Ristretti Orizzonti – Padova, Società italiana psicologia penitenziaria – Italia, Società della Ragione – Italia, Unione delle Camere penali italiane – Italia, Vic volontari in carcere – Roma.
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