Cultura

Il Canzoniere grigio che fa tornare giovani

C’è un popolo nascosto che coltiva la passione per i versi. Anche tra gli anziani. “Il Giornale d’Italia” dedica loro una pagina al giorno. E se ne leggono delle belle

di Alessandro Sortino

Versi inediti di grandi poeti di giovedì, e gli altri giorni della settimana largo agli incompresi. È l?iniziativa singolare di un quotidiano piccolo e storico, ?Il Giornale d?Italia?, fondato nel 1901 e oggi all?ennesimo tentativo di rilancio. Invece che regalare videocassette o distribuire gadget, il direttore, Angelo Frignani, ha scelto di puntare su versi sciolti ed endecasillabi. L?intuizione è sicuramente quella giusta: c?è sempre, in ogni famiglia che si rispetti, qualcuno che scrive poesie. Un nipote sensibile, uno zio deluso o una nonna colta. Ora ?Il Giornale d?Italia? ha deciso di far venire alla luce, questo popolo sotterraneo. Ogni giorno una pagina del quotidiano viene dedicata alle poesie dei lettori. Spesso ingenue, qualche volta pretenziose, qualche altra davvero bella. I critici famosi probabilmente non avranno molti motivi di compiacimento, ma i lettori di tutti i giorni forse sì: un verso semplice e sincero in cui riconoscersi, uno troppo retorico da canzonare. I lettori, spesso anziani (il giornale infatti è oggi l?organo di un movimento di pensionati), utilizzano le pagine del quotidiano per mandare messaggi d?amore, per farsi perdonare vecchi tradimenti, oppure per precisare un rimpianto. Una sorta di canzoniere della terza età viene composto ogni giorno. C?è anche qualche invettiva politica e qualche satira dolceamara, ma sono rare. L?amore è sempre l?argomento che tira di più. Se per sei giorni la settimana i dilettanti sono mandati allo sbaraglio il giovedì è il giorno dei professionisti. Maurizio Gregorini, poeta romano e amico di Dario Bellezza, cura l?appuntamento, riuscendo a proporre straordinarie novità e interessanti esordi. «L?iniziativa vuole rispondere a tutti coloro che quotidianamente chiedevano notizie su poeti poco conosciuti», commenta Gregorini. «Ho inserito tutte le voci a me vicine o che, comunque, interessano al lettore. L?unica difficoltà che ho incontrato è stata mettermi al servizio di questa nuova maniera di fare e di intendere la poesia». Si va dalle poesie non pubblicate di Bellezza a quelle di Riccardo Reim. Dagli inediti della più grande poetessa svedese, Edith Sodergan, a quelli dell?irlandese David Brandon Haugton. Previsti giovedì in compagnia di Renzo Paris, di Patrizia Cavalli (la sua raccolta per Einaudi è un piccolo “best seller”) e di giovani esordienti. Libri Due vite ttte da vivere Due persone molto diverse, eppure con un punto in comune. Antonio Guidi, italiano, cinquant?anni, neuropsichiatra, ex ministro della Famiglia. Jean-Dominique Bauby, francese, morto lo scorso 9 marzo a 45 anni, giornalista di Elle. Chiaramente diversi. Il punto in comune sono i loro libri: ?Un uomo ha vinto? quello di Guidi e ?Lo scafandro e la farfalla? quello di Bauby. Libri che racontano la vita dei loro autori. Quella di Guidi segnata dalla difficoltà nel camminare, che gli ha impedito di salire i soli otto gradini che c?erano tra il marciapiede e il suo ufficio di ministro. Quella di Bauby per anni inchiodata a un letto, per colpa di un ictus, e impossibilitata a comunicare se non attraverso il battito di una palpebra. ?Un uomo ha vinto? (edizioni San Paolo, 110 pp., 12 mila lire) è la storia di chi non solo ha imparato a convivere con il proprio handicap, ma che ne ha fatto un trampolino per testimoniare una vita felice anche nella sofferenza. «Oggi, invece, c?è qualcuno che vuole decidere se una vita vale la pena di essere vissuta», dice l?ex ministro. «Ma se penso che sarei potuto non nascere, mi vengono i brividi». ?Lo scafandro e la farfalla? (edizioni Ponte alle Grazie, 126 pp., 18 mila lire) è la storia di una persona che ha provato che cosa significhi che la vita è vita anche quando si pensa che non valga più la pena di essere vissuta. Solo una palpebra per comunicare e dentro la coscienza di essere paralizzato. Eppure ha continuato a vivere: «Lo scafandro diventa meno opprimente e lo spirito può vagabondare come una farfalla», ha scritto dal suo letto. «Si può far visita alla donna amata, scivolarle vicino e accarezzarle il viso ancora addormentato». Si può fare tutto, quando si è davvero uomini.


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