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Il campione col cuore d’oro

Ha vinto la gara di sollevamento pesi e, mentre lo premiavano con la medaglia più importante, ha tirato fuori la foto della moglie morta e ha pianto. La storia di Matthias Steiner, il gigante buono di Pechino 2008

di Riccardo Bianchi

Una premiazione che ha commosso, le cui immagini stanno facendo il giro del mondo. Eppure Matthias Steiner non è famoso, pur essendo il nuovo campione olimpico di sollevamento pesi con i 258 kg alzati all’ultimo tentativo. Ma il suo gesto, quella foto avvicinata al viso subito dopo aver ricevuto la medaglia più ambita, il pianto di questo bestione di 140 chili, non poteva passare inosservato.

In quell’immagine, tenuta stretta anche durante l’inno nazionale, c’era Susann, la moglie. Un ricordo ancora vivo, da quando un anno fa un incidente d’auto se l’era portata via. Lei, che gli aveva scritto una mail per conoscerlo dopo un’apparizione di Matthias in televisione, per cui il gigante buono aveva lasciato l’Austria, sua patria natale, e aveva preso la cittadinanza tedesca, nazione per cui ha gareggiato.

Certo un po’ di fortuna, almeno questa volta, il campione l’ha avuta. Lo sfidante favorito, il fortissimo iraniano Hossein Rezazadeh, già vincitore a Sydney e ad Atene, si era ritirato un mese prima della competizione perché il dottore gli aveva consigliato di evitare i pesi e le attività stressanti. E le Olimpiadi non sono una gara tanto rilassante.

Comunque, Steiner non è nuovo a queste dimostrazioni di affetto. Già a Gennaio, quando aveva ricevuto i documenti per la nuova cittadinanza, era corso sulla tomba di Susann, dicendo che «lei era la prima a doverlo sapere». E ora ricorda che, mentre la moglie era nel letto di ospedale,  aveva «promesso che sarei tornato vincitore da Pechino». Una promessa mantenuta. E, ammette Matthias, «se ho vinto è solo grazie al suo aiuto».


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