Mondo

Il Caino postmoderno

La lotta tra il bene e il male vista dal maestro Scorsese

di Maurizio Regosa

Quando molti anni fa Martin Scorsese girò Mean Streets aveva in mente la storia di Caino e Abele: due amici, Charlie e Johnny Boy, l?uno protettivo e dolce, l?altro incosciente e pasticcione ma a suo modo affettuoso. Un mondo che già allora non era diviso in due: il bene si insinuava e si comprometteva, il male sapeva sorprendere e farsi amare. Sono passati tre decenni e Scorsese nel frattempo è diventato il maestro che è. Ha perfezionato una tecnica narrativa già notevole. È diventato padrone della messa in scena e della macchina da presa come forse nessuno (con quella sua capacità di alternare piani sequenza e scene dal montaggio rapido e implacabile). Nessuna meraviglia perciò che The Departed (accolto con molto calore alla Festa di Roma) sia un film di grandissima efficacia, di grande complessità narrativa, ricco di sfumature e umanità. La storia è nota (specie per chi ricorda Infernal Affairs, di cui è il remake) e ricca di reminiscenze cinefile: un distretto di polizia (insolitamente a Boston), un corrotto investigatore dall?aria tanto per bene, un boss anziano e tremendo, un infiltrato alla sua corte. Va da sé che le due vicende parallele e speculari sono destinate a intrecciarsi sempre più, aumentando vertiginosamente la tensione. Ma The Departed non è solo questione di una pistola che attende dietro l?angolo. Certo è anche questo (Scorsese coi generi ci gioca, e da sempre). Il fatto è che avvicinandosi il menzionato angolo (che sarà davvero fatidico), abbiamo la possibilità di conoscere sempre più e sempre meglio questi due Abele e Caino postmoderni (va detto che nella gara di recitazione vince di gran lunga Leonardo Di Caprio rispetto a Matt Damon). E guardandoli più da vicino scopriamo che tanto diversi non sono. Egualmente attraversati da conflitti insanabili, appesantiti da miti nonostante tutto d?oggi (la ricchezza, il potere, la forza machista), incapaci di affrontarsi, di darsi un limite e di accettarlo. Del resto anche quello che li circonda è un universo in cui è impossibile tracciare distinzioni nette: i poliziotti non sempre sono quello che paiono, lo stesso boss Costello (Jack Nicholson) si schiera decisamente (e a suo modo coraggiosamente) dalla parte del male, ma sembra abbia legami con l?Fbi? Girato benissimo grazie a un ritmo perfetto, montato con maestria, arricchito da una cura dei dettagli notevole, è senz?altro uno dei migliori film dell?ultimo Scorsese. Sarebbe ora che l?autore di Toro scatenato ottenesse quell?Oscar che da molti anni gli promettono? The Departed. Il bene e il male di Martin Scorsese, USA 2006 con Leonardo di Caprio e Jack Nicholson


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