Sostenibilità

Il caffè dei Maya buono per il palato ottimo per il cuore

E' un caffè prodotto da una associazione che lo coltiva in Guatemala.

di Redazione

È il caffè dei Maya, biologico e solidale. Buono per il palato e ottimo per il cuore. L’associazione Chajul lo coltiva e lo produce in Guatemala, nel dipartimento di El Quiché, nella regione montuosa occidentale comprendente i comuni di Cotzal, Nebaj e San Gaspar Chajul dove la popolazione Maya Ixil costituisce il 90 per cento.
Da queste parti la questione merceologica e qualitativa si lega al grande tema del commercio equo. L’associazione Chajul, oggi leader dell’agricoltura biologica del Paese, è nata nel 1988 dalla Cooperativa Unión Ixil, chiusa dai militari otto anni prima con l’uccisione di 400 contadini. Dal 1991 i coltivatori maya sono entrati nel circuito Fair Trade. Oggi posseggono un impianto, un proprio camion e un grande deposito. Nel suo primo anno di vita, l’Associazione Chajulense ha prodotto 50 tonnellate di caffè verde, arrivate successivamente a 260. Ne fanno parte più di 3 mila persone, prevalentemente Maya, 1700 dei quali sono coltivatori. Nel ‘98 il prezzo medio ottenuto è stato di 2.25 dollari per chilo di caffè verde mentre gli intermediari pagavano solo 1.65.
I coltivatori ricevono il 70% del prezzo, mentre il 20% copre i costi dell’associazione e il 10% viene depositato nel Fondo comune e usato per gli scopi sociali. (G. C.)

Con il gusto di montagna

Quello prodotto dalla Chajul è un caffè di alta quota di qualità arabica coltivato biologicamente e certificato dalla società tedesca Naturland (Germania). Gli associati producono su appezzamenti inferiori a un ettaro. L’associazione paga i contadini in tre fasi: pre-finanziamento al momento della semina, seconda rata alla consegna del caffè e saldo finale dopo la vendita. Il 10% del prodotto dell’associazione non è esportabile e il restante 90% è a disposizione del Commercio Equo. In Italia è importato dai licenziatari Trans Fair.
Info: tel. 049.8750823.

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