Il conto corrente è il servizio bancario più utilizzato e conosciuto dalle persone, ma non tutti sanno che offre una serie di strumenti pensati per rendere più semplici e immediate molte delle attività che svolgiamo. Impariamo a conoscerlo meglio, è un amico prezioso che ci accompagna discreto nella vita di tutti i giorni.
Non esiste un conto corrente che vada bene per tutti, come non esiste un vestito per tutti i gusti e tutte le taglie. Nella scelta del conto corrente si devi pensare innanzitutto a quante volte lo si utilizzerà ogni mese, per quali attività, quanti soldi mediamente rimarranno in giacenza o verranno destinatire a una qualche forma di investimento. La banca saprà consigliarvi sul tipo di conto corrente più adatto alle vostre esigenze, dal più semplice al più evoluto.
Depositando il nostro denaro in banca evitiamo di portarci dietro troppo contante e, allo stesso tempo, siamo liberi di utilizzarlo quando ci serve. Il principio ricorda un po’ la tradizione di paese, quando si andava dal panettiere e alla fine si chiedeva di mettere tutto sul proprio “conto”. La differenza ovviamente balza all’occhio, perché i conti in banca sono più precisi e perché permettono di pagare in moneta “virtuale” in moltissimi posti e non soltanto nella bottega sotto casa.
Alla fine di ogni mese o di ogni trimestre la banca vi invia l’estratto conto, una comunicazione contenente tutti i movimenti a credito e a debito, i conteggi degli interessi, delle spese e commissioni, il saldo del periodo.
In ogni caso ci si può sempre recare a uno sportello bancario, al Bancomat o – se si possiede un conto on line – su Internet, e controllare da se stessi saldo e movimenti. Attenzione: di solito il controllo via Internet o al Bancomat non costa nulla mentre la richiesta dell’elenco allo sportello ha un costo.
Aprire un conto in genere è gratuito. La tenuta, come per ogni servizio, dipende dall’utilizzo che se ne fa e dal conto scelto. I costi si suddividono normalmente tra un canone periodico, una serie di spese e commissioni (stabilite analiticamente per singola operazione o previste globalmente per un certo periodo), un tasso di interesse debitore da pagare se il cliente utilizza un fido o un prestito.
Se il conto è in attivo, dai costi di gestione sono sottratti gli interessi creditori, che la banca riconosce ogni anno sulla somma di denaro depositata sul conto.
Il conto corrente costituisce infatti una piattaforma di servizi per la gestione della liquidità, di grande importanza nella vita di tutti i giorni. Ecco allora che nella scelta del conto sono fondamentali la frequenza e la modalità con cui viene utilizzato. Queste giustificano costi differenti da conto a conto. Analizzando il vostro profilo di utilizzo, in poche parole le vostre abitudini, potrete capire facilmente qual è il conto più conveniente per voi.
Il conto corrente, oggi più che in passato, non può più essere considerato una forma di investimento del risparmio: gli interessi sul denaro depositato in banca sono scesi a livelli molto bassi in tutto il mercato finanziario europeo, mentre esistono altre e più convenienti forme di investimento.
Si devono tener presente, innanzitutto, che ci sono due macrotipologie di conto corrente: il conto corrente ordinario, che prevede il pagamento dei singoli servizi e delle singole operazioni effettuate, e il conto corrente a pacchetto, caratterizzato da un numero forfettario di operazioni gratuite comprese nel canone annuale e da agevolazioni sui prezzi dei singoli servizi.
Per capire quante operazioni di incasso e pagamento si effettuano in un anno, potete aiutarvi con l’estratto conto che la banca invia periodicamente.
Altri elementi da considerare sono la giacenza media sul conto, l’utilizzo più o meno frequente del Bancomat e/o della carta di credito, la volontà di investire in titoli o fondi comuni, la necessità di un fido, l’interesse a operare anche mediante Internet o telefono.
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