Salute

Il business dei farmaci ha un grande futuro

Il mercato dei nuovi medicinali che possano limitare la progressione della malattia è destinato a triplicare

di Gabriella Meroni

Il mercato dei farmaci contro l’Alzheimer è destinato a esplodere nei sette Paesi occidentali chiave (Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Spagna, Regno Unito e Giappone), arrivando a triplicare il suo valore nei prossimi 10 anni. Dai 5,4 miliardi di dollari di valore nel 2010 si passerà a 14,3 miliardi dollari nel 2020, rivela uno studio di Decision Resources.

Le ultime previsioni evidenziano dunque che il lancio di nuovi medicinali in grado di influenzare la progressione della malattia trasformerà il mercato, attualmente composto esclusivamente di terapie sintomatiche. In particolare, gli esperti sostengono che i prodotti chiave per la crescita saranno gli anticorpi monoclonali anti-beta-amiloide solanezumab di Eli Lilly e bapineuzumab di Johnson & Johnson-Pfizer. Il rapporto afferma che si tratta dei primi agenti biologici potenzialmente in grado di modificare la malattia, solanezumab e bapineuzumab, destinati a battere gli attuali prodotti disponibili, i quali dovranno anche affrontare presto la scadenza del loro brevetto e l’arrivo delle versioni generiche.

I dati fanno ben sperare nel fatto che gli anticorpi monoclonali manterranno la promessa di rallentare la velocità di neurodegenerazione e il declino cognitivo e funzionale dei pazienti con Alzheimer, e gli analisti prevedono per solanezumab e bapineuzumab insieme 8 miliardi di vendite nei maggiori mercati entro il 2020. Le terapie sintomatiche non cadranno però in disuso, ma saranno utilizzate come aggiunta ai potenziali farmaci modificanti la malattia.


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