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Il Burundi torna alle urne dopo 12 anni

In guerra civile dal 1993, i burundesi tornano a votare per dare il consenso o meno alla nuova Costituzione

di Joshua Massarenti

Il Burundi tornera’ lunedi’ prossimo per la prima volta alle urne dal 1993,ovvero dall’anno i cui scoppio’ la terribile guerra civile che squasso’ il Paese provocando la morte di 300 mila persone su una popolazione di circa 7 milioni di abitanti. Lo ha reso noto l’Ansa.

Fra tre giorni gli elettori di questo piccolo paese dell’Africa dei Grandi Laghi saranno chiamati ad approvare una nuova Costituzione destinata a suddividere con piu’ equita’ il potere tra la maggioranza hutu e la minoranza tutsi. Nelle previsioni dovrebbe vincere il ‘si”, in quanto tutti i partiti dell’etnia hutu (circa l’85 per cento della popolazione) hanno dato tale indicazione, mentre la minoranza tutsi votera’ per il ”no”. Le ultime elezioni si erano svolte nel 1993, poco prima che scoppiasse la guerra tra l’esercito, dominato da un’élite tusti della regione del Bururi (sud del Paese), e i ribelli hutu.

La scintilla scatenante era stato l’omicidio del presidente hutu democraticamente eletto, Melchior Ndadaye, il 21 ottobre 1993 durante un tentativo di colpo di Stato. Poi erano arrivati anni di massacri, di pulizie etniche, di orrori senza fine.

Nel 1998 iniziano complessi quanto estenuanti negoziati di pace, e ci sono voluti diversi altri anni per arrivare ad una tregua piu’ o meno effettiva. Alcune frangi radicali dell’élite tutsi vedono nella nuova costituzione la fine di un potere difeso quasi senza interruzione dall’indipendenza dal belgio nel 1962.

La nuova costituzione offre alla maggioranza hutu la possibilita’ di conquistare il governo del Paese, offrendo pero’ in scambio garanzie vitali per la minoranza tutsi. Secondo la Nuova Costituzione , il presidente eletto deve essere affiancato da due vicepresidente appartenenti a due etnie differenti. Il consiglio dei ministri e l’Assemblea nazionale devono essere formate dal 60 per cento di Hutu e dal 40 per cento di Tutsi. Il testo prevede anche la riforma dell’esercito e della polizia perche’ siano composte in modo paritario dalle due etnie.

Il referendum e’ il primo di sette scrutini elettorali che dovranno svolgersi da qui al 22 aprile 2005. In queste tornate elettorali, i burundesi, per la prima volta dal 1993, potranno eleggere i loro rappresentanti politici e istituzionali. ”Lunedi’ sara’ una giornata storica per il Burundi , perche’ costituira’ una tappa molto importante nel processo di pace”, ha dichiarato la responsabile dell’Onu per il Paese, Carolyn McAskie.

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