Famiglia

Il burnout: cos’è e come si cura

È diffusa soprattutto tra magistrati, insegnanti, forze dell'ordine, operatori sanitari, medici, sacerdoti, volontari

di Gabriella Meroni

Si chiama “sindrome da burn-out” e trova origine, come numerose delle patologie scoperte negli ultimi anni, dalle pesanti situazioni di stress cui siamo quotidianamente sottoposti. Diffusa soprattutto tra magistrati, insegnanti, forze dell’ordine, operatori sanitari, medici, sacerdoti, volontari, si tratta di una condizione psicologica che provoca un esaurimento psicoemozionale e perdita della personalità con una crescente difficoltà a rapportarsi con gli altri.

Il dr. Pasquale Di Pietro, primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale Gaslini di Genova, spiega che la sindrome può essere considerata come indice di una mancanza di corrispondenza tra quello che le persone sono e quello che devono fare, tale mancanza conduce ad un deterioramento dell’animo umano che diventa sempre più freddo ed indifferente nei confronti dell’ambiente che lo circonda. Con il tempo la situazione peggiora e si entra in un circuito dal quale uscire diventa impossibile o quantomeno difficile.

I sintomi della sindrome da burn-out sono: senso di affaticamento legato allo stress, cinismo, reazioni negative ed aggressive nei confronti di colleghi, clienti o pazienti, inefficienza professionale legata alla disistima di sè. Il soggetto colpito dalla patologia tende a scaricare sugli altri le sue amarezze, il suo malumore e le sue tensioni dando vita ad un ambiente di lavoro invivibile.

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