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Il Buon Samaritano sotto processo

L’editoriale di Riccardo Bonacina che apre il nuovo numero del magazine in distribuzione nel fine settimana. Una cronaca degli ultimi avvenimenti, da Bardonecchia al caso Benoit Ducos fino ad Open Arms, che dimostra come «dare una mano a chi è a rischio di vita o è in palese difficoltà oggi è vietato, è reato». Di fronte a tutto questo il presidente di VITA non ha dubbi: «Disobbedisco, l’obbedienza, in questi casi, non è una virtù»

di Riccardo Bonacina

La XVIII legislatura ha i suoi primi progetti di legge annunziati. Dal 23 marzo, data di inizio della legislatura, al 29 marzo sono già 377 i progetti di legge annunciati alla Camera dai nuovi parlamentari eletti il 4 marzo. La nostra Sara De Carli è andata a spulciarli per capire l’ordine di priorità espresse da un Parlamento fortemente rinnovato.

La “povertà” ha zero ricorrenze in questi primi 377 progetti di legge, mentre gli “animali” compaiono 27 volte: fra tutte, Michela Vittoria Brambilla ha proposto il riconoscimento dei conigli quali animali di affezione nonché divieto della vendita e del consumo delle loro carni. La parola famiglia compare una sola volta, l’infanzia appare quattro volte. Non è un panorama esaltante, nonostante il rinnovamento del personale politico e le promesse elettorali il Palazzo sembra già mille miglia lontano dal Paese reale e dai luoghi di sofferenza come le rotte dei migranti che continuano a morire, nel Mediterraneo o sulle Alpi nell’indifferenza generale. Rotte su cui si verificano episodi che dovrebbero farci sobbalzare in un ultimo o residuo sussulto di umanità per dire: No, questo no! Questo no! Nessuna scelta politica, derivi da Bruxelles, da Parigi o da Roma, può costringerci ad accettare conseguenze disumane.

Beauty, 31 anni, nigeriana, stava male. Non riusciva a respirare e nemmeno a stare seduta, colpa di un linfoma che le era cresciuto nel petto. Beauty e suo marito Destinity avevano fatto richiesta di asilo in Italia ma poi avevano capito che la donna era malata. Per questo avevano cercato di raggiungere la Francia dove abita la sorella di Destinity. Ma alla frontiera del Monginevro il loro sogno si è interrotto perché è stata fatta scendere dalla corriera e nessuno ha dato ascolto alle loro richieste di aiuto e di allarme per le condizioni di salute di Beauty che, insieme ad altri, è stata abbandonata (o meglio scaricata) dagli agenti francesi davanti alla Stazione di Bardonecchia. Nessuno si è preoccupato di avvisare il presidio italiano della presenza di una donna in gravi difficoltà respiratorie e incinta di sette mesi. Solo la presenza di un medico nella struttura ha impedito che il dramma coinvolgesse anche il bambino. La donna è stata trasportata in ospedale prima a Rivoli e poi al Sant’Anna di Torino dove è rimasta ricoverata per oltre un mese. È morta in sala parto, subito dopo aver dato alla luce un maschietto, piccolissimo. Israel, questo è il nome che gli è stato dato in ospedale, pesa meno di un chilo.

«Le autorità francesi sembrano avere dimenticato l’umanità», dice Paolo Narcisi medico presidente e fondatore di Rainbow4Africa, ong nata nel 2009 tra medici specializzati del Cto di Torino. «I corrieri trattano meglio e con più cura i loro pacchi». «Ne abbiamo raccolti un migliaio dall’inizio di dicembre 2017 e per convincerli gli mostriamo anche dei filmati con delle valanghe. Spesso sono persone o nuclei familiari che non hanno mai visto la neve, con scarpe da ginnastica, stremati da mesi di fuga e di cammino, che non si rendono conto del pericolo che corrono», racconta ancora Narcisi.

Poche settimane fa, una guida alpina, Benoit Ducos è stato fermato dalla gendarmeria mentre tentava di soccorrere una donna in travaglio. «I gendarmi mi hanno convocato per farsi raccontare cosa fosse successo. L’ho spiegato loro dicendo che se accadesse di nuovo, lo rifarei». Benoit Ducos che è stato indagato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina, risponde così a chi gli domanda dell’indagine della polizia francese che potrebbe costargli fino a 5 anni di carcere per aver aiutato una famiglia di migranti al confine tra Italia e Francia. Lui è uno dei tanti volontari di Tous Migrants che da quasi due anni fornisce assistenza ai migranti che cercano di valicare le Alpi in Alta

Valsusa. La famiglia era stata avvistata e soccorsa a Monginevro, a quota 1900 metri di altitudine in mezzo alla neve fresca che copre i sentieri alpini, ma quando Ducos ha capito le condizioni difficili della donna ha preso l’auto per portarla all’ospedale di Briançon, e proprio lì è stato bloccato dalle forze dell’ordine che hanno trattenuto anche la donna incinta per oltre un’ora. Solo l’arrivo dei pompieri ha consentito il soccorso della migrante, che ha poi partorito un figlio con un taglio cesareo d’urgenza.

A Pozzallo, in Sicilia, dal 18 marzo scorso resta sequestrata la nave dell’ong spagnola Proactiva Open Arms dopo il salvataggio di 215 migranti, cade la pesante accusa di associazione per delinquere, formulata dall’incorreggibile Zuccaro, resta quella di violazione del fantomatico codice di condotta delle ong. Il tutto mentre le morti nel Mediterraneo, dice l’Organizzazione internazionale delle migrazioni (Oim) crescono, proporzionalmente agli arrivi, del 75%!

Episodi che ci inducono a dire che anche il Buon Samaritano oggi rischierebbe un processo e un’incriminazione. Dare una mano a chi è a rischio di vita o è in palese difficoltà è vietato, è reato, “soccorrere non è un crimine” recita una recente e timida campagna. Dovremmo urlare: questo no! Io non ci sto.

Disobbedisco, l’obbedienza, in questi casi, non è una virtù.

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