Nave Italia

Il brigantino più grande del mondo che solca il mare e sfida i pregiudizi

La Fondazione “Tender To Nave Italia” stila il bilancio della stagione 2023, che ha coinvolto 23 tra associazioni ed enti del Terzo settore italiani e una realtà del Sudafrica: 2.448 miglia e 1.779 ore a bordo della nave per permettere a 250 persone con disabilità e patologie rare di mettersi alla prova

di Redazione

Sabato scorso si è conclusa la campagna di solidarietà 2023 di Nave Italia, il brigantino a vele più grande del mondo, proprietà della Fondazione “Tender To Nave Italia”. La nave, che batte bandiera della Marina Militare italiana, ha percorso 2.448 miglia e trascorso 1.779 ore in mare per portare a termine le campagne a favore di ragazzi e adulti con disabilità cognitive, deficit sensoriali, malattie genetiche, disagio psichico e sociale. Quest’anno l’iniziativa ha meritato l’adesione del presidente della Repubblica. Poste Italiane ha inoltre dedicato un francobollo in tiratura speciale, in concomitanza dei 30 anni dal varo del brigantino.

Salpata dal porto di La Spezia il 18 aprile scorso, in circa sei mesi di navigazione ha toccato i porti di Genova, Savona, Livorno, Civitavecchia, Olbia e Cagliari. Complessivamente, Nave Italia ha ospitato a bordo 23 tra associazioni ed enti non profit del Terzo settore provenienti da tutta l’Italia e una arrivata dal Sudafrica, per un totale di 247 partecipanti e 108 accompagnatori. Nel corso della campagna sono stati ospitati enti diversi, affiancati dal personale della Fondazione che ne cura i progetti dalla genesi alla realizzazione. A bordo si è vissuto e operato fianco a fianco, in mare aperto, sempre in massima sicurezza, sotto la guida del personale scientifico della Fondazione e dell’equipaggio della Marina: un metodo che si è confermato particolarmente efficace nel consentire a piccoli gruppi di persone in difficoltà di mettersi alla prova e sfruttare appieno le proprie potenzialità, superando tutti i pregiudizi che li accompagnano nella quotidianità.

Un momento vissuto a bordo di Nave Italia dai giovani sudafricani

«Ci siamo sentiti dire “Impossibile che un non vedente possa navigare su un veliero senza correre rischi”. Oppure: “Irragionevole che un autistico sia improvvisamente inserito in spazi nuovi con persone che non conosce”. E ancora: “Un ragazzo con grave epilessia non può nuotare in acqua alta”. Buon senso – dicono – pregiudizi ragionevoli, largamente condivisi», sottolinea il direttore scientifico Paolo Cornaglia Ferraris. «Eppure, da 16 anni, persone che vivono disabilità e disagio salgono su Nave Italia per ritrovare energie personali nascoste, liberarsi di preconcetti, uscire dalla prigione in cui vivono a causa del pregiudizio sociale. Chi pensava si trattasse di un sogno, si è stupito di come la nostra squadra di psicologi, educatori, medici e pedagogisti, uniti ad un formidabile equipaggio di professionisti della Marina Militare Italiana, riuscisse ad offrire a tutti la libertà di una straordinaria avventura sul mare».

Tra i progetti che si sono susseguiti a bordo, citiamo: “Il viaggio di Esprimo”, promosso dall’Università̀ di Verona – dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e movimento, rivolto a pazienti affetti da sclerosi multipla; “Giro di boa 2, Viaggio nell’immaginario”, proposto dall’associazione Gemme Dormienti di Roma e destinato a 10 giovani pazienti che, a causa di terapie particolarmente aggressive, combattono contro l’impossibilità di avere figli; “È tempo di salpare 2”, promosso dall’Associazione genitori oncologia pediatrica – Agop, che ha coinvolto pazienti affetti da patologie oncoematologiche seguiti presso l’Uosd di Oncologia pediatrica e neurochirurgia infantile della Fondazione Policlinico universitario Agostino Gemelli di Roma e il Centro di proton terapia di Trento; “Academy to Italy!”, un progetto promosso dal Royal Cape Yacht Club Sailing Academy di Cape Town, con l’intento di avvicinare al mondo della vela giovani studenti sudafricani provenienti da comunità povere ed emarginate a causa delle conseguenze storiche dell’apartheid; “Diabete in navigazione: come la tecnologia può aiutare”, proposto dalle associazioni Diabete Zero Odv e Janasdia, che ha visto la partecipazione straordinaria del team di Luna Rossa e in cui un gruppo di diabetici tipo 1 insulino-dipendenti, supportato da un team specialistico, ha affrontato la sfida di conciliare le tempistiche imposte dalla malattia con quelle della vita di bordo; la seconda edizione de “La Nave dei Segni”, promosso dalla Fondazione La Casa delle Luci di Roma e rivolto a giovani con disabilità che impediscono loro di esprimersi verbalmente; “Vela D’A-mare”, un laboratorio itinerante di arte contemporanea rivolto a ragazzi e bambini affetti da Esostosi multiple e Morbo di Ollier, due malattie rare che ne limitano l’autonomia motoria; “A gonfie vele contro il cancro”, dedicato ai pazienti del dipartimento di Oncoematologia dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma; “Seastyle”, un progetto musicale rivolto a soggetti con bisogni educativi speciali (Bes), con disabilità certificata o studenti in possesso di buone competenze specifiche di carattere artistico espressivo; “Viaggio e benessere nell’anziano fragile”, promosso dall’Università di Bergamo e dall’associazione “Insieme a te”, per valutare l’efficacia degli approcci educativo-esperienziali del viaggio nelle persone anziane e affette da demenza; “Navigare a Vista”, promosso dall’Istituto d’istruzione superiore Giovanni XXIII di Salerno, rivolto ad alunni del biennio con difficoltà di riadattamento alla vita scolastica; “Marinai con gli occhi stella 8 – integrazione tra Williams /Fratelli, Junior e Senior”, un progetto dell’Associazione italiana sindrome di Williams Onlus di Roma, che pone attenzione anche alle esigenze dei fratelli di ragazzi affetti da questa sindrome; infine, il progetto “Autonomi” della Fondazione “Il domani dell’autismo” di La Spezia, dedicato a persone con disturbo dello spettro autistico, con l’obiettivo di accompagnarli in un percorso finalizzato all’indipendenza.

Nave Italia si sta già preparando alla nuova stagione solidale 2024. Oggi sono scadute le iscrizioni per la presentazione dei progetti da parte di tutte le associazioni e gli enti interessati a sperimentare il metodo Nave Italia. Gli enti pre-iscritti avranno tempo sino al 18 dicembre per perfezionare il progetto. A partire da gennaio 2024 la Fondazione Tender To Nave Italia procederà al vaglio dei progetti candidati: gli enti selezionati inizieranno a collaborare con lo staff e ad essere formati per potersi preparare al meglio in vista delle partenze previste nella stagione 2024. Si tratta di una grande opportunità per tutte quelle realtà – enti non profit, scuole, ospedali, ma anche servizi sociali, aziende pubbliche o private – che promuovono azioni inclusive verso i propri beneficiari e le loro famiglie.

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