Salute
Il boom delle vacanze talpa
Barricati in casa per non confessare la rinuncia alle ferie
di Redazione
Bugie per ‘coprire’ l’impossibilita’ di partire per le vacanze, fino a mettere in piedi una vera e propria commedia, rimanendo barricati in casa, o ‘nascosti’ in abitazioni non troppo distanti dalla propria, per non confessare la rinuncia dovuta alle difficolta’ economiche da crisi. Una ‘sceneggiatura’ che ricorda un film di Toto’, ma che invece una realta’ per moltissimi italiani. Negli ultimi due anni, infatti, sono arrivati al 15% i connazionali, concentrati soprattutto in provincia, che scelgono, complici le difficolta’ economiche, le cosiddette ‘vacanze talpa’. Lo spiega Antonio Lo Iacono, presidente della Societa’ italiana di psicologia, sottolineando pero’ per quest’anno una ‘stabilizzazione’ del fenomeno, “probabilmente perche’ la generalizzazione della crisi riduce l’effetto della ‘vergogna sociale’. Insomma, mal comune mezzo gaudio. Anche se resta il fatto che la rinuncia alle vacanze sognate “e’ un potente detonatore per disagi psicologici e di coppia”.
Non a caso – aggiunge l’esperto – a giugno aumentano notevolmente le richieste di consulenza psicologica. E sono proprio le discussioni che riguardano le ferie a far scoppiare crisi di coppia sopite, con un aumento notevole di separazioni”. Tornando alle ‘vacanze talpa’, il fenomeno riguarda gli ambienti dove il controllo sociale e’ elevato: le persone che hanno un forte bisogno di apparire ‘vincenti’, percio’, nascondono le proprie difficolta’ anche a caro prezzo. “Si tratta di persone – spiega Lo Iacono – che non riescono a mostrare le proprie poverta’, la propria crisi. Questo soprattutto in provincia e nelle classi sociali medie o medio alte che si sono impoverite”. Cosi’ raccontano vacanze a cinque stelle mentre invece vanno da parenti o amici fuori dal giro delle normali frequentazioni, o tornano nella casa paterna e magari fanno qualche lampada abbronzante per mostrare un aspetto ‘da vacanza’.
La necessita’ di costruire questo ‘castello di bugie’ e’ sicuramente un segno di disagio, amplificato dalla citta’ che si svuota e dagli amici che in vacanza ci vanno davvero. A dover rinunciare alle ferie ‘per crisi’, pero’, ci sono anche tanti italiani che non sentono nessun bisogno di nascondere la loro scelta obbligata. “Anche in questi casi – spiega Lo Iacono – non mancano i disagi psicologici. Si aggrava sicuramente la percezione della precarieta’, delle difficolta’ economiche, delle paure per il futuro”. Insomma, la crisi in questi giorni si fa sentire al suo massimo livello a livello psicologico. “Tutti abbiamo bisogno di riposo – conclude Lo Iacono – e, in generale, su questa stagione si concentrano molte aspettative. Inoltre, il fatto che ci sia un blocco di molte attivita’ ci pone in condizione di fare dei bilanci. Tutto questo, dal punto di vista psicologico, puo’ amplificare i problemi”.
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