Non profit

Il boom dell’agricoltura. Semi e computer, i giovani in campo

Laureato, tecnologico, single: è l’agricoltore under 28 anni. E le donne sono sempre di più. Come Annamaria Colanera, da poco presidente Giovani Coldiretti

di Giampaolo Cerri

Luoghi comuni, addio. Scordatevi agricoltori piagnoni che maledicono gelate o siccità e contadini a caccia di contributi e di assistenzialismo facile. Il lavoro della terra sta cambiando, perché cambiano i suoi protagonisti. Come i 40mila giovani di Coldiretti: usano Internet, hanno un alto livello di istruzione e rivendicano un ruolo sociale per le loro imprese. Li guida, altro quadretto che va in pezzi, una donna: Annamaria Colanera, 27enne di Tivoli, che sta per laurearsi in giurisprudenza, con tesi in diritto penale, ma assicura che mai lascerà l?azienda per fare l?avvocato.
Vita: Cosa spinge in campagna tanti giovani?
Annamaria Colanera: Mio nonno era un coltivatore diretto, aveva un?azienda che produceva ortofrutta e c?è sempre stata in famiglia una passione per il lavoro della terra. Direi quasi una forma mentis. Con mia sorella ho riconvertito l?azienda in florovivaistica, perché avevamo una passione personale per i fiori e per i giardini. In generale direi che molti giovani hanno capito che il lavoro in agricoltura può rappresentare una buona fonte di reddito.
Vita: Coltivatori diretti molto diversi da pochi decenni fa?
Colanera: Sì, l?agricoltore oggi si interessa di economia, ha una veduta ampia: si ritiene imprenditore a tutti gli effetti. Siamo giovani che usano strumenti moderni, che non si piangono addosso?
Vita: L?agricoltura come presidio dell?ambiente. Voi ci credete?
Colanera: La parola ambientalista non mi piace: non siamo i Verdi di turno. Ma siamo una forza sociale, perché vogliamo garantire una sicurezza alimentare e ambientale. E la prima non è possibile senza la seconda: il presidio nelle campagne è fondamentale. Quando un agricoltore scende a valle, dopo un po? scende anche la montagna.
Vita: La politica vi aiuta?
Colanera: Abbiamo abbandonato da tempo il collateralismo: parliamo a tutti e ovunque ci vogliono ascoltare.
Vita: E di solito chi vi ascolta?
Colanera: Il dialogo con le istituzioni e con i palazzi della politica continua a essere piuttosto faticoso. Abbiamo presentato recentemente una proposta di legge sulla tracciabilità obbligatoria, per attestare la qualità dei prodotti per tutta la filiera. Per noi sarà un banco di prova importante, per misurare la politica e i politici amici dell?agricoltura.
Vita: Alemanno è fra questi?
Colanera: Ha accolto bene la proposta. Vedremo?
Vita: Parlavamo di tracciabilità?
Colanera: Obbligatoria, scusi se insisto. Perché altre organizzazioni hanno parlato di volontarietà: non ci pare possibile che la sicurezza alimentare possa essere un optional?
Vita: Obbligatoria, certo. Coldiretti è molto attiva sul fronte ogm, lancia allarmi sui controlli per le sementi, chiede garanzie contro l?inquinamento biotech…
Colanera: Siamo coerenti, difendiamo la tipicità, siamo per una agricoltura sana e la vogliamo difendere. Aprire al biotech significherebbe non solo inquinare le produzioni, ma rovinare il pianeta, perché questo tipo di inquinamento è incontrollabile.
Vita: Che un contadino come José Bové sia simbolo di battaglie internazionali che effetto le fa?
Colanera: Condivido il fatto che l?agricoltura sia un fattore sempre più importante per l?economia mondiale. Che sia rimessa al centro mi fa piacere.
Vita: L?agricoltura a volte fa scandalo. Si parla ancora dell?olio lampante gabellato per extravergine. E anche la vicenda del latte fresco ?a lunga durata? fa discutere …
Colanera: Penso che un agricoltore responsabile si ponga il problema dell?etica del suo lavoro. Io produttore dop non posso accettare di imbottigliare del lampante solo per battere la concorrenza. Il mestiere che ho imparato io, ha una moralità precisa. Quanto al latte fresco: come si può pretendere che resti tale per otto giorni?
Vita: Se dovesse convincere un giovane a fare questo mestiere, cosa gli direbbe?
Colanera:Gli racconterei delle volte che, a sera, passeggio nelle nostre serre, per sentire i profumi, guardare i colori delle piante. Una fioritura ti ripaga di giornate dure e difficili.
Vita: Lei è giovane. Che musica ascolta?
Colanera: Mi piace Antonacci e ho un debole per Celentano.
Vita: L?ultimo libro che ha letto?
Colanera: Ho ripreso Tolkien, dopo aver visto Il signore degli anelli, non ho saputo resistere. In genere leggo di tutto: lo confesso, anche i libri d?amore.

20% donne
Su 40mila giovani coltivatori diretti (under 28). Un dato che dimostra come l?agricoltura italiana stia cambiando pelle. Ma le novità non si fermano qui.
Da un?indagine della stessa Coldiretti,l?agricoltore medio diventa titolare di impresa a 24 anni, è single e ha un titolo di studio superiore, spesso una laurea in agraria o in economia. Il giovane imprenditore agricolo «dispone di un computer e ha familiarità con Internet» oltre che «una elevata propensione all?investimento e all?innovazione». Nel tempo libero, «ama il cinema, la discoteca, i viaggi all?estero».

Info: www.coldiretti.it
Agricoltura e biotech in Ogm: Conoscerli per affrontarli di Garrou, Pisani, Malagoli, ed. Vas,
www.verdiambienteesocieta.it

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