Welfare

Il boom dei prestiti peer to peer

Dopo il crac dei mercati finanziari scoppia anche in Italia il fenomeno del prestito fai da te. L’inchiesta sull’inserto Etica&Finanza del prossimo numero di Vita magazine in edicola da domani venerdì 31 ottobre

di Redazione

In tempi di crisi bancarie, anche il prestito diventa fai da te. O meglio, per usare un termine più corretto, diventa peer to peer. Di cosa si tratta? Lo rivela, nell’inserto Etica&Finanza, il numero di Vita inedicola da domani venerdì 31 ottobre, con un approfondimento su questa innovativa forma di credito che arriva dai paesi anglosassoni e sfrutta il web come piattaforma.

Si chiama social lending e in Italia è sbarcato da poco. Ma è già un piccolo fenomeno: il portale Zopa.it dal lunedì nero delle Borse ha registrato un incremento del 50% delle visite e un aumento del 65% delle iscrizioni rispetto ai dieci giorni precedenti. Si tratta di siti che mettono in contatto  chi cerca rendimenti superiori a quelli di un normale conto corrente, assumendosi un certo rischio, con chi vuole prendere a prestito senza passare per le finanziarie o per le banche, per pagare tassi meno esosi o perché, per principio, non le ama. Ma come funziona il credito peer to peer? Chi sono i suoi utenti? E soprattutto, che prospettive di crescita ha nel mercato italiano? Nel servizio di Etica & Finanza tutte le risposte.

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