Non profit

Il bilancio sociale negli studi professionali

Uno strumento concreto e possibile. Un modello proposto per Dottori Commercialisti

di Enzo Mario Napolitano

Il mondo dell’impresa e della finanza sta interrogandosi sempre più frequentemente sull’esigenza di fondare la propria attività anche su valori universali (solidarietà, sostenibilità ambientale, cultura, ecc.), diversi da quelli tipicamente accettati e condivisi dal mercato (successo, profitto, ecc.), e di assumere e dichiarare una consapevole responsabilità sociale richiesta già nel 1977 da un documento ufficiale delle Nazioni Unite ove si poteva leggere: “L’impresa deve rendere conto delle sue attività a tutta la società , in particolare per l’uso fatto delle risorse umane e di quelle naturali e per le conseguenze delle sue attività sull’ambiente”.

Nonostante il monito dell’ Onu, le imprese profit dichiaratamente guidate dai valori universali sono tuttora poche centinaia (tra le più note vi sono le statunitensi Tom’s of Maine e Ben & Jerry e l’inglese The Body Shop).
Molte di più sono le imprese e le banche che hanno adottato codici etici e che hanno iniziato a misurare l’ impatto della propria attività sull’ambiente e sull’umanità attraverso forme di rendicontazione sociale e ambientale. Il caso italiano più rilevante è l’Unicredito che ha predisposto il Bilancio Sociale e Ambientale per l’anno 2000.

Ancor più numerose sono le imprese che hanno attivato strategie di green marketing o social marketing avviando collaborazioni con organizzazioni umanitarie e ambientaliste o integrando il loro assortimento tradizionale con prodotti e servizi caratterizzati dal forte contenuto ambientalista (carta ecologica, alimenti biologici, ecc.) o sociale (fondi e conti correnti etici, prodotti del commercio equo, turismo sociale).

Un riposizionamento etico che trova motivazioni e conferme anche nelle numerose indagini condotte negli ultimi anni sulla propensione dei consumatori a privilegiare le imprese socialmente responsabili.
Tutti i professionisti sono pertanto chiamati a risolvere il dilemma etico in un momento di cambiamento globale che disorienta e allontana dalla pratica della solidarieà, della mutualità e della sostenibilità ambientale e che invece ripropone con forza il primato dell’efficienza economica e del successo rapido.
Il professionista guidato dai Valori ha pertanto accettato la sfida etica rinunciando a benefici economici certi e immediati per perseguire e consolidare il difficile equilibrio tra valore economico e valore sociale dell’attività professionale.

Lo strumento per gestire i valori e misurare la coerenza dell’attività professionale svolta con gli impegni valoriali assunti è il bilancio sociale.

Ecco quindi proposto un modello di bilancio sociale per Dottori Commercialisti che è possibile scaricare in allegato. E’ un winzip file di 36.7 Kb

Prof. Enzo Mario Napolitano
Profetica
idee e progetti per l’economia solidale

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