Formazione
Il bilancio di Intercultura
Più di 700 gli studenti stranieri provenienti da oltre 40 Paesi accolti quest’anno dalle famiglie italiane
di Redazione
Sono oltre 700 studenti provenienti da tutto il mondo di età compresa tra i 15 e i 18 anni che hanno studiato in una scuola italiana e che sono stati accolti gratuitamente da una famiglia di ogni parte della Penisola, per un periodo variabile tra le poche settimane e l’anno intero. Questo grazie a un programma di Intercultura, onlus che da 55 anni promuove gli scambi scolastici e interculturali, inviando ogni anno oltre 1600 studenti italiani in oltre 60 Paesi in tutto il mondo.
Provenienti da oltre 40 Paesi dei 5 continenti (dalla Cina agli Usa, dal Giappone all’Argentina, dall’Islanda alla Repubblica del Sud Africa) sono stati ventimila gli adolescenti ospitati dalle famiglie italiane in questi 56 anni di attività di Intercultura. Un dato in continua crescita: dalle 53 famiglie pioniere del 1965, in pieno periodo del boom italiano, alle 278 del 1985, per arrivare alle 732 lo scorso anno. A conferma, che il nostro Paese è primo in Europa, in quanto a capacità di accoglienza, visto che la Germania nel 2009 ne ha ospitati 713, la Francia 421, il Belgio 230, la Svizzera 220, la Danimarca 157, la Norvegia 148, l’Austria 121. Non solo, secondo una ricerca Ipsos, commissionata da Intercultura, la propensione ad ospitare studenti stranieri è pari al 57% del campione di 637 famiglie intervistate. In altre parole: molti più nuclei familiari rispetto agli attuali, si dicono pronti e disposti ad aggiungere un componente anche per un anno intero.
Secondo una ricerca Ipsos del 2008, infatti, accogliere un adolescente da un paese straniero comporta, per il 19% degli intervistati, un momento di confronto culturale, per il 18% rappresenta una crescita personale ed interiore, mentre per un importante 11% è uno stimolo per i propri figli per imparare a confrontarsi con una persona di un’altra cultura, motivazione più che mai attuale, visto l’aumentare dei casi di intolleranza xenofoba. Altre ragioni: ovviamente, quella di migliorare l’apprendimento delle lingue (10%), quella di stimolare i propri figli, a loro volta, di usufruire di una simile esperienza formativa all’estero (8%) e, forti dall’essere nel pieno delle celebrazioni del 150enario dalla nascita dell’Italia unita, per far conoscere e diffondere bene la nostra cultura e la nostra tradizione (6%).
A scegliere l’Italia, sono soprattutto gli studenti dai Paesi europei (28%), quindi da quelli del Nord America (30%), seguiti dai ragazzi del Centro-Sud America (18%), dell’Oceania (16%), soprattutto dall’Australia (10.6%), dell’Asia (8%), mentre solo il 2% arriva dall’Africa.
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