Formazione

Il bicchiere c’è. Ora riempiamolo

«Le banche mostrano troppa indifferenza per i prodotti etici? Non mi stupisco. La domanda è ancora troppo debole. Comunque è fondamentale che i prodotti ci siano. Il resto verrà»

di Francesco Maggio

Voci di corridoio e polemiche in punta di fioretto a parte, Donato Masciandaro, professore straordinario di economia monetaria all?Università Bocconi e di Lecce, è uno dei più profondi conoscitori del mondo della finanza. Delle sue dinamiche, dei punti di forza e di debolezza che lo caratterizzano. Gli abbiamo chiesto di commentare i risultati della nostra inchiesta, pubblicata nelle pagine precedenti. Vita: Professor Masciandaro, sono fondati i rumors che la indicano come prossimo presidente della Consob? Donato Masciandaro: No, si tratta di un equivoco nato da una polemica sorta lo scorso anno tra me e Luigi Spaventa per via di un mio articolo. Ma io sono un professore universitario. Vita: Anche Luigi Spaventa è un professore universitario?. Masciandaro: Sì, ma lui è sceso nell?agone politico. Io ritengo che l?intellettuale, come sostiene Dario Antiseri, debba andare con la fiaccola davanti al principe e non alle spalle tenendogli il mantello. Vita: Professore, come interpreta tanta ?timidezza? da parte delle banche italiane a proporre un investimento socialmente responsabile? Masciandaro: Il primo punto fermo interessante da sottolineare è che si va formando un mercato di prodotti in cui i valori contano. Il peso di questi valori può dipendere sia dalla domanda che dall?offerta. Nel nostro Paese, a fronte di una domanda ancora piuttosto debole, si registra un certo dinamismo da parte dell?offerta. Ma il fatto che ci sia un?offerta di prodotti finanziari denominati, a vario titolo, etici non implica di per sé una presa di coscienza del problema. Che, cioè, certi valori producano effetti nella coscienza aziendale, portando a scelte di campo nette come, per esempio, la decisione di uscire dal settore delle armi assunta da Unicredit e Monte dei Paschi di Siena. Vita: Nessuna sorpresa, dunque?. Masciandaro: L?assimilazione, da parte di un istituto bancario, del fattore ?etica? è un processo che in un mondo finanziario complesso comporta molteplici rischi. Diamo pure per acquisita la volontà di certe banche di procedere lungo questa direzione, ma poi come si fanno a controllare i comportamenti dei singoli? Le organizzazioni complesse devono prestare grande attenzione al rischio che il comportamento fraudolento dei singoli non leda la reputazione dell?azienda. Piuttosto la questione è un?altra. Vita: Quale? Masciandaro: Mi augurerei che ogni banca fosse chiaramente riconoscibile per la sua identità, un?identità che si riflettesse nelle modalità di erogazione del credito e nell?offerta di prodotti finanziari. In una libera società di mercato sarebbe bello che si confrontassero più identità bancarie a vantaggio del consumatore. Vita: L?etica può diventare un fattore identitario? E se sì, chi vi contribuisce di più, la domanda o l?offerta? Masciandaro: Qui non riesco a dare una risposta netta. Se ci fosse una fortissima domanda tutti correrebbero a offrire prodotti etici e saremmo nella classica situazione nella quale di notte tutte le vacche sono nere. Oggi non abbiamo in Italia una grande domanda, ma sensibilità isolate sia dal punto di vista della domanda che dell?offerta. Piuttosto, va registrato con attenzione quanto sta facendo l?Associazione bancaria italiana per la quale la responsabilità sociale d?impresa è diventata una vera e propria priorità. Vita: Ma non spetta alle banche formare il proprio personale anche in base a un sistema valoriale? E, quindi, a un?identità? Masciandaro: Questa è un?altra questione centrale. Probabilmente, se si volesse trovare un punto di contatto tra gli interessi dell?azienda e quelli dei sindacati, uno dei punti più qualificanti potrebbe essere proprio quello della formazione sulla base del sistema dei valori che l?azienda decide di attribuirsi. Vita: Secondo lei i venti di guerra che soffiano potrebbero alimentare la domanda di investimenti socially responsible? Masciandaro: È possibile che il ritorno all?attenzione ai temi sociali possa riflettersi anche in una scelta non solo di consumo responsabile ma anche di finanza responsabile. Vita: Ma a suo avviso il bicchiere di questo tipo di finanza è mezzo pieno o mezzo vuoto? Masciandaro: Direi che il bicchiere, come emerge dalla vostra inchiesta, è ancora tutto da riempire. Ma è fondamentale che il bicchiere ci sia già. Fino a pochi anni fa non c?era nemmeno quello.


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