Sostenibilità
Il bianco si tinge di verde Sulle piste a impatto zero
Sci impianti sostenibili
di Redazione
Valli verdi per settimane bianche. Sotto una lattea coltre di neve, i comprensori sciistici dello Stivale giocano a fare chi è più green. Seggiovie, funivie, cabinovie, ski-lift a impatto zero, con tanto di certificazione ISO14001. Come la modernissima stazione di Plan De Corones: 107 chilometri di piste hi-tech lungo ogni versante, da Riscone a Valdora e San Vigilio di Marebbe, collegati all’Alta Badia via Piculin. Siamo nel regno del teleriscaldamento a biomasse (ben dieci centrali alimentate dagli scarti dell’attività forestale), che abbatte ogni anno 70mila tonnellate di CO2 con oltre 23 milioni di litri di combustibili fossili risparmiati; nel regno delle piccole centrali idroelettriche private o consortili, degli impianti a biogas, della bioedilizia residenziale e alberghiera. Siamo in Val Pusteria, dove i cannoni sparaneve riciclano le acque piovane intercettate in appositi bacini di raccolta, e i collegamenti tra piste, da Piz de Plaies a Pedraces, hanno fatto piazza pulita della migrazione motorizzata su strada.
Stress da parcheggio, addio. È la strada maestra battuta anche dal network Alpin Pearls, associazione, nata nel 2006, che raccoglie oggi 24 località sciistiche fra le più belle dell’arco alpino – le ultime adesioni arrivano da Cogne, Moena, Valdidentro e dal comune francese di Pralognan-la-Vanoise – dislocate fra Italia, Austria, Germania, Svizzera, Francia e Slovenia. Con una mission: preservare il dna montano, grazie alla cooperazione con ClimatePartner, per compensare le emissioni investendo in progetti di tutela del clima; all’offerta gastronomica, che punta tutto sulla cucina locale a km zero; ma soprattutto grazie alla mobilità dolce adottata in ogni sua forma.
Ricetta vincente non si cambia: se a Plan, in Val Passiria, gli sciatori raggiungono gli impianti su navette elettriche e trenini gommati, oltre confine il motto del turismo bianco made in Austria, «gratis dalla città alle piste», si traduce in una fitta rete di collegamenti a costo zero: dal lago di Ossiach a Villach, alla zona di Dreiländereck. Suggestioni verdi che raggiungono l’Emilia Romagna che mette in cantiere un piano per ridurre i consumi energetici e incrementare la quota da fonti rinnovabili nella gestione degli impianti sciistici.
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