Non profit

Il Belpaese dimenticato

Esce la guida turistica dell'unione nazionale delle pro loco. Obiettivo? Riscoprire L'Italia che nessuno conosce

di Redazione

Una guida turistica del tutto particolare, dove protagoniste non sono le più note città italiane e i loro monumenti, ma 38 piccolissimi borghi sconosciuti ma ricchi di storia. Si chiama “Il patrimonio dimenticato” ed è stata presentata stamattina a Roma dall’Unione Nazionale Pro Loco che ne ha curato il progetto finanziato dal Ministero delle Politiche Sociali e patrocinato dall’Enit e dall’Osservatorio parlamentare del turismo. Il volume rappresenta una vera e originale “caccia al tesoro” tra le tradizioni, gli usi e i costumi dell’Italia che da Nord a Sud gode di una ricchezza che rischia di scomparire senza lasciare traccia. In 240 pagine, dove si descrivono due paesi per regione, l’Unpli lancia un invito a visitare questi luoghi dove ognuno può cercare le proprie radici e scoprire la propria identità. Il progetto nato un anno fa, da un’idea scaturita dopo l’entrata in vigore il 30 maggio 2006 della “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” dell’Unesco, ha coinvolto capillarmente 6.000 associazioni Pro Loco che hanno segnalato le ricchezze dei propri posti. «Dopo aver selezionato le località – spiegano i curatori della guida – abbiamo cominciato le ricerche sulle origini del luogo, le tradizioni più antiche, le manifestazioni, le ricette e le leggende, che poi sono le sezioni in cui abbiamo diviso la guida. La cosa più bella è stata percorrere, assieme ad altri tre colleghi, in 130 giorni tutta la penisola; abbiamo sulle spalle ben 32mila chilometri, 300 interviste e 4mila foto realizzate, e questo  rappresenta solo l’inizio della nostra ricerca».

A giugno infatti partirà il progetto “Abbraccia l’Italia” che vedrà la creazioni di piccoli laboratori di artigiano dove gli anziani potranno trasmettere i propri saperi coinvolgendo stavolta le amministrazioni comunali.

Sfogliare la guida da l’impressione di avere tra le mani il passato e di percepire meglio il presente. E si scopre che a Mamoiada in provincia di Nuoro si può visitare l’ultima scuola che realizza a mano le maschere storiche sarde dei Mamutones (in foto), e che a Prato di Resia, in provincia di Udine, si celebra uno dei più antichi carnevali denominato “Pust” e si esibisce il più longevo gruppo floclorisitico d’Italia che ha appena compiuto 170 anni. Scendendo nel Salento a Sternatia tra le maestà barocche della zona si impara invece che, gli anziani tendono gelosamente a custodire il “griko”, lingua dei greci di terra d’Otranto, di difficilissima comprensione.
«Questo lavoro ha dato visibilità a quello che tentiamo di fare quotidianamente – ha detto Michele De Sario, il più giovane presidente di Pro Loco d’Italia – ovvero valorizzare i nostri posti. Noi a Rutigliano (Ba), siamo tutti trentenni e lavoriamo con le scuole elementari per non dimenticare da dove veniamo».

«In questo progetto si gioca un pezzetto del nostro futuro – ha concluso il presidente dell’Unpli Claudio Nardocci – questi borghi infatti rischiano di scomparire oltre che di essere dimenticati. Molti vivono il dramma dello spopolamento o della mancanza di servizi primari. Continuare a vivere lì è da romantici guerrieri dico io. Il turismo può essere un’ arma per salvarli»

di Lucia Ritrovato

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