Welfare

Il bello del dolore in mostra

A Milano un’esposizione sulla storia dell’assistenza lungo i secoli attraverso 297 quadri e oggetti da tutto il mondo.

di Daniela Romanello

Alzi la mano chi da bambino non ha detto ?la bua è brutta?. Sì perché è istintivo associare alla malattia e al dolore il colore nero e il termine brutto e questo continua anche da adulti. Ma c?è chi, pur non essendo masochista, ha voluto stravolgere questo pensiero e cercare il bene e il bello proprio lì, nella malattia anche se l?attenzione, la ricerca e la scoperta avviene non tanto nel dolore e nel male, ma nella sua cura e, più in particolare, della cura dell?uomo per sé e per gli altri. I risultati di questo ricerca possono essere ammirati in queste settimane in una mostra che si apre alla Rotonda della Besana, ora spazio espositivo per eventi e manifestazioni, un tempo il Lazzaretto della Ca? Granda, il primo grande ospedale milanese. Un luogo significativo per una mostra che non vuole essere solo evento artistico ma che, ripercorrendo attraverso i millenni la storia dei luoghi e degli strumenti di cura, intende essere anche luogo di riflessione e, magari, anche di discussione. A guidare il nutrito panel di esperti che compone il Comitato scientifico c?è Paolo Pasini, studioso delle civiltà del Vicino Oriente e consulente scientifico dell?Associazione Meeting per l?amicizia fra i popoli di Rimini per la quale ha curato mostre di rilevanza internazionale, che spiega così il significato della mostra: «Cura ed aver cura rappresentano potenti fattori di civiltà e come tali sviluppano una molteplicità di espressioni che assumono le forme e le caratteristiche più diverse ma con il denominatore comune di coniugare il funzionale, l?organizzato, il tecnico, lo scientifico con la cultura del bello e dell?adeguato. Se affetto e passione sono presenti, anche nella progettazione di servizi e strutture nelle quali è presente il dramma umano, compare l?elemento estetico, la cura per il particolare, l?interesse per il funzionale, la cura del tutto, sembra paradossale, per la bellezza». Il ?Bene e il Bello? attraverso i secoli passa attraverso 297 oggetti esposti (per un valore di oltre 10 miliardi di lire), 60 tra riproduzioni e disegni a tre dimensioni (realizzati dagli allievi di architettura del professor Corrado Gavinelli del Politecnico di Milano) che ripropongono i modelli degli ospedali antichi e moderni; 26 enti prestatori di opere tra istituzioni pubbliche e collezioni private (tra i quali l?archivio dell?Ospedale Maggiore di Milano, l?Archivio di Stato di Milano, il Museo Egizio di Torino, il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma, il contributo della Sai, della Regione Lombardia, della Provincia e del Comune di Milano. Dalle credenze delle origini e le cure del mondo antico (Egitto, mondo omerico, Mesopotamia) si passa alla scoperta delle terme curative dei romani e dei ?valetudinaria? ossia gli ospedali militari, per arrivare al cuore della mostra con la sezione che, spaziando dal medioevo fino al XIV secolo, fa incontrare le splendide opere d?arte e d?architettura costituite dagli ospedali sorti presso i monasteri lungo le vie di pellegrinaggio, veri esempi di assistenza nata dall?opera di ordini religiosi o grazie alla liberalità laica. Passando dai grandi ospedali del Rinascimento, attraverso le grandi scoperte scientifiche dell?Ottocento e le realizzazioni tecnologiche del secolo scorso, si arriva al futuro con progetti originali ed inediti. Per imparare dal passato ad avere uno sguardo ?buono e bello? sull?uomo.

Itinerari per famiglie e per bambini

Il Bene e il Bello non si esauriscono all?interno della Rotonda della Besana ma da qui partono alla scoperta di luoghi e figure dell?assistenza ai malati nella città di Milano. L?Associazione Opera d?Arte ( tel. 02.6071009), che cura questi itinerari e le visite guidate alla mostra, ha riservato una particolare attenzione anche ai bambini e alle famiglie: ogni sabato e domenica, alle ore 16, per i piccoli visitatori dai 5 ai 13 anni, si tiene un laboratorio didattico gratuito dal titolo ?Essere malati nell?antichità?. La mostra è aperta dal 12 febbraio al 19 marzo alla Rotonda della Besana, a Milano. Ingresso gratuito tutti i giorni dalle 9.30 alle 18.30, il giovedì dalle 9.30 alle 23.30. Visite guidate gratuite per il pubblico il giovedì dalle ore 18 alle 22; il sabato e la domenica dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 18. I gruppi possono prenotare visite guidate riservate: durano circa un?ora e costano 80 mila lire per le scuole e 110 mila lire per gli adulti. Gli itinerari in città seguiranno un calendario esposto in mostra, costano 10 mila lire a persona e devono essere prenotati.

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