Inclusione

Il Barbera torna in Brianza grazie all’AgriparcoHub di Monza

Didattica e lavori inclusivi sono i due pilastri del centro polifunzionale pensato dalla Fondazione Tavecchio come evoluzione dell’Agriparco nato nel 2017 nel quartiere Libertà. Fondamentale anche la collaborazione con il Terzo settore. Il via libera ai lavori atteso per la fine del 2023. L’obiettivo è arrivare a laboratori enogastronomici collegati con un ristorante solidale

di Arianna Monticelli

“Accolti e raccolti” è il nome che sin dalla prima ora accompagna felicemente la nascita dell’agriparco sociale nel cuore di Monza. Qui la terra e la natura offrono diverse occasioni di integrazione a persone in condizioni di fragilità, grazie a un’ampia alleanza del territorio che coinvolge associazioni, enti pubblici e privati per un’oasi verde in città, dove l’aspetto ecologico si unisce a quello sociale.

Verso il centro polifunzionale

Didattica e lavoro inclusivi saranno ora i due pilastri del centro polifunzionale pensato dalla Fondazione Tavecchio, che rappresenta l’ulteriore evoluzione dello spazio verde nato nel 2017 in località Gera, al quartiere Libertà. Il via libera ai lavori potrebbe arrivare entro la fine del 2023.

Il rendering dell’AgriparcoHub

L’Agriparco intanto, grazie alla rete di collaborazioni con realtà del Terzo settore, continua ad accogliere: persone con disabilità fisiche e cognitive, chi è in particolari situazioni di fragilità economica, richiedenti asilo, studenti in difficoltà, centri diurni, persone che fanno attività di terapia occupazionale, chi è messo alla prova dal tribunale. L’area sorge su un terreno di 12mila metri quadri di proprietà della “Tavecchio”: 4mila di orto e frutteto, 2mila di bosco, mille destinati a vigneto, mille adibiti a giardino. Con una passerella di 800 metri e vasche rialzate, le attività di coltivazione sono accessibili a tutti.

Ristorazione a km0 e wine school

Il nuovo piano prevede anche la nascita di spazi per la ristorazione con i prodotti coltivati in loco e una wine school in collaborazione con il Gruppo Meregalli, che sin dalla prima ora è parte del progetto con i suoi enologi. Ci sarà spazio anche per didattica, formazione e lavoro inclusivi. L’idea è quella di attivare laboratori enogastronomici e un ristorante solidale per creare opportunità occupazionali in cucina e in sala. I promotori puntano all’inaugurazione della struttura entro un anno dall’avvio dei lavori. 

Dalla produzione di pasta e lievitati a quella di conserve, confetture e piatti pronti, l’obiettivo è arrivare anche alla realizzazione di laboratori capaci di attrarre l’alta formazione culinaria, in collaborazione con gli istituti alberghieri. Tutte le diverse aree dell’AgriparcoHub saranno collegate e in sinergia tra di loro. Dall’orto e dal vigneto arriveranno le materie prime, nel segno di una cucina a km zero e sostenibile. Un circolo virtuoso che si ispira all’Agenda 2030 dell’Onu e un luogo dove tutti possono lavorare la terra, cucinare le sue materie prime, servire a tavola, formarsi e mettersi concretamente alla prova. 

Esperienze in Agriparco

Come ha già fatto Simone, 16enne con qualche difficoltà nel suo percorso scolastico: «All’Agriparco sono arrivato in tirocinio» racconta lo studente. «Facendo quello che più mi piace, cioè stare all’aperto e nella natura, ho imparato a relazionarmi meglio con le persone e con il lavoro, affrontando anche qualche mia difficoltà di espressione». L’esperienza nell’orto e nel vigneto è stata così importante che Simone ha scelto di rimanervi come volontario. 

Lavoro inclusivo

L’Agriparco Hub nasce dalla resilienza e dal sogno di Alessio Tavecchio, che vive in prima persona le difficoltà di accessibilità, dopo un incidente in moto che lo ha obbligato alla sedie a rotelle. «I tempi del progetto sono necessariamente lunghi, perché è un lavoro di rete che ha coinvolto realtà del Terzo settore, aziende e istituzioni»,  spiega il presidente dell’omonima fondazione. «Lo spazio è pensato in tutto e per tutto per le persone in condizioni di fragilità, che qui possono acquisire una maggiore autonomia ma anche competenze dal punto di vista professionale». 

Dopo 150 anni Monza torna a produrre Barbera

Tenacia e sogni che hanno persino riportato dopo 150 anni la produzione del Barbera a Monza. Il frutto della vendemmia 2022, la prima di qualità utile alla produzione dopo 4 anni, sarà pronto per Natale 2023.
Le prime 500 bottiglie di un vitigno che nel passato ha segnato a lungo il territorio brianzolo – saranno esclusive e numerate, ma non saranno commercializzate: sosterranno la costruzione dell’AgriparcoHub, dove ogni produzione, anche la più piccola, fa rima con inclusione.

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