Non profit

Il banchiere di strada al crocevia delle rimesse

Lo straordinario boom di una figura sommersa

di Redazione

Un sistema nato dal basso sempre più diffuso. Il segreto del suo successo? La fiducia. Se nel 2009 sono circolati 420 miliardi di dollari nei canali ufficiali, almeno altrettanti sono stati quelli gestiti da queste reti informali. Un esperto
ci spiega come funzionano
Il flusso di denaro legato alle rimesse dei migranti, nonostante la crisi economica globale degli ultimi anni, continua a registrare cifre imponenti. Secondo le stime della World Bank, i trasferimenti di denaro eseguiti per il tramite dei canali formali, quindi tracciabili, sono passati da 237 miliardi di dollari americani nel 2004 a 420 miliardi di dollari nel 2009. Inoltre, secondo la stessa analisi della World Bank, tale flusso potrebbe addirittura raddoppiare se venissero presi in considerazione anche i canali informali utilizzati per movimentare le rimesse di denaro.

Artefici sommersi
Ad esempio i numeri cambierebbero se venissero presi in considerazione i dollari che transitano attraverso i banchieri di strada, un fenomeno che sta prendendo dimensioni sempre più considerevoli. Chi sono i banchieri di strada? Più o meno strutturati, disponibili tutti i giorni della settimana e agli orari più inconsueti, anche a domicilio, questi artefici della finanza sommersa presentano fra loro molte diversità a seconda dell’etnia cui si rivolgono ed un unico fattor comune: la fiducia che nutrono tra i propri clienti.
Non una norma, una convenzione o un’autorizzazione che disciplini il loro operare, ma soltanto una solida e indiscussa fiducia che consente ai migranti di affidare, in tutta tranquillità, i loro risparmi a persone capaci di far arrivare in poco tempo i denari ai familiari rimasti nel Paese di origine. La fiducia dell’ordinante verso l’intermediario è il perno su cui ruota l’intero sistema di questi circuiti.
I banchieri di strada, identificati nella prassi internazionale come IVTS (Informal Value Transfer Systems), sono leader mondiali nel settore delle rimesse.

Il sistema dell’Hawala
Il più famoso sistema finanziario informale è l’Hawala, di origini molto antiche e con un profondo radicamento nelle tradizioni di molti popoli, che essenzialmente si basa su un rapporto fiduciario tra il migrante che dispone la rimessa ed il broker che la “materializza” mediante un collaudato network diffuso principalmente in Medio Oriente, Africa ed Asia. La sua origine è legata alla necessità di facilitare le attività commerciali in zone nelle quali l’offerta di servizi bancari era assente o quasi.
Il sistema Hawala prevede la partecipazione di quattro attori: l’ordinante, cioè il migrante che vuole trasferire il denaro; l’hawaladar, ossia il banchiere di strada che, nel Paese di accoglienza, raccoglie dal migrante (ordinante) i fondi da trasferire; l’hawaladar nel Paese di destinazione dei fondi che liquiderà il denaro al beneficiario; il beneficiario, colui al quale il denaro è destinato, ad esempio i familiari del migrante ordinante.
In sostanza il meccanismo di funzionamento è il seguente: l’ordinante, per esempio un migrante che lavora in Italia, consegna il denaro all’hawaladar, cioè all’intermediario che si trova in Italia. L’intermediario comunica all’ordinante un codice di autenticazione che questi notificherà (per telefono, e-mail etc?) al beneficiario che risiede nel Paese di destinazione dei fondi. Il beneficiario con il codice si presenta all’altro hawaladar, cioè l’agente che risiede nel suo stesso Paese, che, una volta verificato il codice, liquiderà il denaro al beneficiario stesso.
La caratteristica peculiare di tali sistemi è che non esiste alcun trasferimento fisico di denaro, bensì un apparato di trasferimenti, prevalentemente telefonici, che alla fine comportano dei sistemi di compensazione.
Tale compensazione può avvenire anche per il tramite del canale bancario formale: l’hawaladar residente in Italia trasferirà il denaro di tante rimesse da lui raccolte al suo corrispondente di un altro Paese su un conto che non necessariamente è aperto in una banca nel Paese dove risiede fisicamente l’hawaladar (così per l’Asia, molto spesso questi trasferimenti avvengono su banche localizzate a Singapore).

Dove operano
I banchieri di strada, nel nostro caso gli hawaladar, operano generalmente in attività commerciali (bazar, alimentari, macellerie, phone center, etc?) che nulla hanno a che vedere con le prestazioni parabancarie da loro svolte senza le necessarie autorizzazioni.
Oltre all’Hawala, diffuso soprattutto nelle comunità asiatiche, i principali sistemi informali sono: Hundi (Pachistan, Bangladesh e India); Chop Shop, Fei ch’ien, Chiti, Ch’iao hui e Hui k’uan (Cina); Phoe kuan (Thailandia); Hui kuan (Vietnam); Stash House o Casa de cambio (America Latina). Altri sistemi sono attivi nell’Europa dell’Est, tutti con un’elevata capacità di adattamento all’ambiente economico e sociale in cui operano e con una grande flessibilità ad adeguarsi a situazioni nuove. Per questo sono in continua crescita.

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