Una storia d’amore, di coraggio e sfida ai pregiudizi. Una testimonianza di speranza e di fede raccontata da un collega malato di Aids. È quanto racconta Aurelio Andreoli, che sulla propria pelle vive ormai da nove anni la condizione di sieropositivo. «Il coraggio di Aurelio», scrive nell’introduzione Ernesto Olivero, fondatore dell’”Arsenale della pace” Sermig, «fa riflettere e pensare. Mai come oggi l’uomo se non si confronta si lascia invadere dalla paura e dall’angoscia». E proprio per aiutare a vincere l’angoscia Andreoli ha scritto questa straordinaria testimonianza, dando voce al suo legittimo desiderio di “normalità” augurandosi di ricevere ancora il più comune gesto di tenerezza, una stretta di mano, e perché no? Un bacio. Come quello che San Francesco diede al malato di peste.
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