Economia

Il baby boom degli obesi

La denuncia della Coldiretti: i bambini di questa generazione potrebbero essere i primi nella storia a vivere meno dei propri genitori

di Redazione

I bambini di questa generazione potrebbero essere i primi nella storia a vivere meno dei propri genitori per i rischi legati all’obesità che interessa in Italia il 12,3 per cento di quelli che frequentano le scuole elementari e medie (il 35 per cento è soprappeso) con punte del 21 per cento nella città di Napoli, la patria della dieta mediterranea, secondo i dati appena elaborati dal centro di epidemiologia dell’Istituto superiore di sanita’. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare i dati allarmanti divulgati al Festival della salute proprio nel momento in cui arriva la conferma scientifica che la dieta mediterranea riduce la mortalita’ del 9 per cento.

 
Sulla base degli studi pubblicati sul British Medical Journal analizzati dal team di Francesco Sofi, nutrizionista dell’Universita’ di Firenze la dieta mediterranea riduce del 13 per cento l’incidenza del Parkinson e dell’Alzheimer, del 9 per cento quella per problemi cardiovascolari e del 6 per cento quella del cancro, che sono le cause importanti di mortalità. Una conferma viene anche dall’esperienza poiché pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani – continua la Coldiretti – di conquistare fino ad ora il record della longevità con una vita media di 78,6 anni per gli uomini e di 84,1 anni per le donne, nettamente superiore alla media europea.

 

Ma negli ultimi cinque anni i consumi di frutta e verdura si sono ridotti del 20 per cento italiani, soprattutto tra le giovani generazioni, con un trend che prosegue – sottolinea la Coldiretti – anche nel 2008 con un ulteriore calo dei consumi di frutta (- 2,6 per cento), olio di oliva (-2,8 per cento), pane (-2,5 per cento), vino (-0,9 per cento) e verdura (-0,8 per cento), sulla base dei dati Ismea Ac Nielsen relativi al primo semestre.

 

Oggi se un italiano su dieci è obeso (9,5 per cento), a percentuale sale notevolmente tra le giovani generazioni dove si registra una percentuale del 12,3 per cento di obesi e del 35 per cento di soprappeso proprio per effetto – sostiene la Coldiretti – del progressivo abbandono dei principi della dieta mediterranea a favore del consumo di cibi grassi e ricchi di zucchero come le bibite gassate.

 

La Coldiretti sta realizzando il progetto “Educazione alla Campagna Amica” che coinvolge oltre centomila alunni delle scuole elementari e medie in tutta Italia che partecipano ad oltre tremila lezioni in programma nelle fattorie didattiche e agli oltre cinquemila laboratori del gusto organizzati nelle aziende agricole e in classe. L’obiettivo – precisa la Coldiretti – è quello di formare dei consumatori consapevoli sui principi della sana alimentazione e della stagionalità dei prodotti per valorizzare i fondamenti della dieta mediterranea e ricostruire il legame che unisce i prodotti dell’ agricoltura con i cibi consumati ogni giorno.

 

Un impegno che va sostenuto anche sul piano istituzionale dove è importante che si concretizzi la procedura, che vede insieme Spagna, Italia, Grecia e Marocco, per chiedere il riconoscimento della dieta mediterranea come patrimonio dell’Unesco. Un obiettivo che – conclude la Coldiretti – ha un valore straordinario per l’Italia che è il Paese simbolo di questo tipo di cucina e dove più radicata è la cultura alimentare fondata sui principi della dieta mediterranea con primati raggiunti nelle principali produzioni base come la frutta, verdura e pasta e il posto d’onore nella UE per vino e olio di oliva, dietro rispettivamente alla Francia e alla Spagna.


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