Famiglia

Il 6 dicembre quelle numerose scendono in piazza

Appuntamento a Roma per chiedere più attenzione alle famiglie da parte della politica

di Redazione

Domenica 6 dicembre a Roma le famiglie numerose scenderanno in piazza. Partendo da Piazza San Pietro dopo l’Angelus, sfileranno per le vie del centro per approdare in Piazza del Popolo con l’intento di richiamare l’attenzione della gente, dei media, della società intera sull’esistenza della famiglia e dei bambini, rivendicando più attenzione e impegno concreto da parte dei governanti per sostenere chi garantisce il futuro al Paese.

Circa 9.000 famiglie associate, oltre 60.000 persone, con sedi in ogni regione d’Italia, l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose è impegnata sin dalla sua fondazione nella difesa della vita e della famiglia, in particolare quella numerosa (con 4 o più figli). Nei suoi 5 anni di vita l’Associazione ha sperimentato una costante crescita di numeri, nella convinzione degli associati che l’amore per la vita non debba
essere penalizzato come è oggi – dal punto di vista economico, fiscale, sociale – ma piuttosto valorizzato e sostenuto con adeguate misure organiche.

Da qui la decisione di chiamare a raccolta le famiglie associate e tutti coloro che credono nella vita e hanno fiducia nel futuro, per manifestare la gioia di esserci e la volontà di proporsi come testimonianza valida e possibile di un modello di vita prezioso per l’intera società. “Sarà soprattutto una giornata di festa, una testimonianza da dare al Paese intero”, spiega Mario Sberna, presidente con la moglie Egle dell’ANFN. “Noi siamo, soprattutto, la gioia dei nostri bambini e questa gioia vogliamo farla vedere a tutti! Ma sarà anche un giorno nel quale chiederemo conto alla politica del male che ci sta facendo, da anni.

“Su 3.700 proposte di Legge presentate in questa Legislatura – ricorda Sberna -, solo 36 riguardano la famiglia, mentre il tanto declamato “bonus famiglia” è andato per l’82% dei casi ai… single! Quello che manca è la volontà di fare il necessario per le famiglie, il necessario per la giustizia, il necessario per l’equità e, in definitiva, per il futuro dei nostri figli e quindi del Paese”.


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