Mondo

Il 43% delle scuole del mondo non dispone di acqua per lavarsi le mani

In contesti di emergenza o crisi protratte spesso l’accesso all’acqua è ancora più scarso, il che aumenta il rischio di contagi e rende anche le giornate di apprendimento più difficili da gestire, soprattutto per le ragazze che durante il ciclo mestruale non possono andare a scuola perdendo circa 5 giornate di scuola al mese. Le ong si mettono insieme e lanciano "La campagna globale per l’educazione"

di Redazione

«L’accesso all’acqua potabile, ai servizi igienico sanitari e all’igiene è fondamentale all’interno delle scuole di tutto il mondo per diminuire la trasmissione delle malattie e garantire ambienti sicuri per tutte le bambine e i bambini. L’approccio Wash nelle scuole, infatti, spesso rappresenta l’unico modo di offrire a bambine e bambini acqua potabile, servizi igieni sanitari funzionanti e divisi per genere, e strutture per il lavaggio delle mani. Questo a maggior ragione in contesti di emergenza. Eppure ancora oggi il 43% delle scuole nel mondo non dispone di acqua e né di sapone per lavarsi le mani. La scarsa disponibilità e l'accesso all'acqua e ai servizi igienico-sanitari sono una delle principali preoccupazioni per la salute e costituiscono un ostacolo ad un'istruzione di qualità nelle scuole. Per le ragazze, inoltre, servizi igienici non divisi per genere, non illuminati o senza porte rappresentano una fonte di imbarazzo e pericolo e costituiscono una delle maggiori cause di abbandono scolastico per le ragazze adolescenti». Con queste parole Anna Crescenti, esperta Wash (Water, Sanitation and Hygiene) per WeWorld, sottolinea l’importanza dell’educazione per imparare e sperimentare buone pratiche di igiene soprattutto in quelle aree dove le bambine e i bambini vivono in contesti di emergenza e di vulnerabilità.

In contesti di emergenza o crisi protratte, infatti, spesso l’accesso all’acqua è ancora più scarso, il che aumenta il rischio di contagi e rende anche le giornate di apprendimento più difficili da gestire (soprattutto per le ragazze che durante il ciclo mestruale non possono andare a scuola perdendo circa 5 giornate di scuola al mese).

«È anche per questo che la Campagna Globale per l’Educazione in Italia – con il sostegno delle reti di appartenenza Link2007, Cini, Aoi, Avsi e Cips, chiede all’Italia di impegnarsi a proteggere e promuovere il diritto all’Educazione anche in contesti di emergenza e crisi protratte. Nelle zone di guerra, negli ambienti a rischio di conflitto, di fronte a disastri climatici estremi o emergenze come quella sanitaria del Covid-19, infatti, spesso la scuola garantisce una tutela per tutti i bambini e le bambine, specialmente coloro che vivono in condizioni di povertà e che affrontano disuguaglianze e discriminazioni. Bambini, bambine e adolescenti sono particolarmente vulnerabili in situazioni di emergenza, non solamente dal punto di vista, ad esempio, della loro protezione e sicurezza, dall’accesso a cibo e cure mediche, ma anche perché rischiano di essere privati della possibilità di andare a scuola e di ricevere un’educazione di qualità», dichiara Emanuele Russo, coordinatore Italia campagna clobale per l’Educazione. «L’impegno preso dal Governo Italiano durante la High Level Conference di Ginevra di destinare 2 milioni di euro al Fondo Globale per l’Educazione Education Cannot Wait rappresenta un primo passo importante e la conferma che l’azione dell’Italia, attraverso gli strumenti della Cooperazione italiana, ora più che mai deve ampliarsi per raggiungere le bambine e i bambini in situazione di vulnerabilità intrappolati nelle emergenze e nelle crisi prolungate che hanno bisogno della nostra attenzione e del nostro sostegno urgente affinché possano godere del pieno ed effettivo diritto ad un’istruzione sicura, inclusiva e di qualità».

La Campagna globale per l’educazione in Italia è costituita da ARCS, Children in Crisis, CBM Italia, CIFA Onlus, Cisl Scuola, ICEI, Magis, Mais Ong, Mani Tese, Oxfam Italia, Plan International, PRO.DO.C.S., RE.TE.Ong, Save the Children Italia Onlus, Sightsavers International Italia, VIS e WeWorld.

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