Welfare

Il 26% dei minori stranieri scompare. Save the children: Strutture inadeguate

Sono 3.707 su 14.243 i minorenni non accompagnati che arrivati in Italia nel 2014 che hanno fatto perdere le proprie tracce. Raffaela Milano, direttore Italia-Europa dell'ong: "Sono soprattutto eritrei ed afghani che vogliono raggiungere al più presto i parenti altrove, temono di essere bloccati in Italia e la lunga trafila per ottenere lo status ma rischiano di finire nelle amni dei trafficanti"

di Daniele Biella

Ogni volta che arrivano in Italia quattro minori stranieri non accompagnati, uno fa perdere le proprie tracce e finisce a rischio sfruttamento. Sono più che allarmanti i dati diffusi oggi addirittura dallo stesso ministro dell’Interno, Angelino Alfano, durante la seduta della Commissione parlamentare antimafia siciliana: 3.707 msna (minori stranieri non accompagnati) scomparsi nell’anno 2014 dai centri di prima o seconda accoglienza, su un totale di 14.243 giunti in Italia, ovvero il 26 per cento. Il record negativo delle scomparse, il 40 per cento, avviene in Sicilia: 1.882 dispersi su 4.628 registrati.

Abbiamo denunciato il fenomeno più volte, il numero è altissimo”, denuncia Raffaela Milano, direttore dei programmi Italia-Europa per l’ong Save the children Italia. “Il problema principale è la carenza di strutture di prima accoglienza adeguate. In quelle attuali i minori rimangono spesso ‘parcheggiati’ a lungo senza un supporto psicologico e di mediazione culturale adeguata, e molti scappano per paura di non potere poi lasciare l'Italia (in base al regolamento Dublino III, ndr) o perché capiscono di non potere essere utili economicamente alla famiglia di origine, che ha pagato loro il viaggio”. Se gli egiziani spesso si fermano in Italia, “sono soprattutto eritrei e afghani che fuggono, nel tentativo di raggiungere i parenti altrove il prima possibile. A questo livello s’inserisce il pericolo concreto di cadere nelle mani degli sfruttatori”, sottolinea Milano. Le leggi in vigore permettono a un minore di segnalare la presenza di parenti all’estero per l’eventuale ricongiungimento, ma i tempi sono spesso troppo lunghi per le necessità dei minori e delle proprie famiglie rimaste nella terra d’origine.

A proposito di legislazione, l’accordo dello scorso luglio tra ministero dell’Interno, ed enti locali ha portato a un bando pubblico per strutture più adeguate rispetto a buona parte di quelle utilizzate nei picchi dell’emergenza, ovvero palestre, hotel o edifici di fortuna. “Il bando è un passaggio molto importante. Ora è necessario un passo ulteriore per rendere il sistema strutturato al punto giusto, per questo spero che venga approvata presto la Proposta di legge che, approvata dalla Commissione Affari costituzionali, attende ora l'ok dalla Commissione Bilancio della Camera e poi potrebbe arrivare subito in Senato per una rapida decisione in merito”, spiega la responsabile Italia-Europa di Save the children. Perché “potrebbe”? “Perché  la velocità di approvazion esta alla volontà dei gruppi politici. L’auspicio è che veda la luce nel 2015, non più tardi data l’emergenza confermata anche oggi dai dati del ministro dell’Interno”.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.