Welfare

Il 23 settembre a Firenze la consegna del Premio “Combattere la diseguaglianza, Si può fare”

La premiazione andrà in scena a Palazzo Vecchio, i premi di Oxfam al reportage e docufilm Per la Calabria non c’è cura di Giuseppe Smorto e Antonio Nasso, al brano musicale Il tango dell’intercultura di Cies onlus/MateMù e al progetto Lavoro senza frontiere di Princes Industrie Alimentari. Menzione speciale a Vito Finocchiaro per il progetto fotografico Frank, la rotta mediterranea

di Redazione

Oxfam Italia, organizzazione in prima linea contro ogni forma di disuguaglianza, promuove quest’anno il Premio Combattere la disuguaglianza, si può fare, ideato in collaborazione con Amici di Salvataggio – Associazione Alessandra Appiano, e con il patrocinio di RAI per il sociale.

Un triplice riconoscimento pubblico a professionisti della comunicazione, operatori/associazioni, aziende che con il loro lavoro abbiano dimostrato che è possibile contrastare le disuguaglianze, generando valori positivi per le comunità, in Italia e nel mondo.

La cerimonia di premiazione, tra gli eventi del Festival Nazionale dell’Economia Civile, presentata dalla scrittrice e autrice televisiva Catena Fiorello, si tiene oggi a Firenze, Palazzo Vecchio, Sala d’Arme, alle 10,30 alla presenza di Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Sara Funaro, Assessora educazione e welfare del Comune di Firenze.

I vincitori delle tre sezioni del Premio

Per aver raccontato del morire e del vivere sopra e dentro una terra, la Calabria, incrostata di disuguaglianze, malasanità, corruzioni, mancate cure, interessi poco collettivi e disinteresse diffuso, ma anche di caparbie resilienze, voglia di capire i perché e combatterli, tentativi isolati di riscatto, il riconoscimento va a Giuseppe Smorto Per la Calabria non c’è cura (Il Venerdì di Repubblica) e Antonio Nasso per il docufilm Calabria oltre il Covid, il deserto della sanità e le storie di chi resiste (Repubblica.it), nella sezione Raccontare la disuguaglianza.

“Qua diverso nun è mai diviso. Qua l’intercultura è pratica d’azione”, canta Fatou Sokhna (nella foto), accompagnata alle tastiere da Andrea Pantaleone, nel Tango dell’intercultura presentato da Cies onlus/MateMù, associazione vincitrice del premio nella sezione Affrontare la disuguaglianza. La canzone non si ferma alla bellezza poetica del verso e ne aggiunge altri che riescono a renderla anche piccolo manifesto e grande programma di una meritevole attività sullo sconfinato campo delle disuguaglianze sociali e culturali in una città complessa e multietnica come Roma.

“Un contributo concreto al miglioramento delle condizioni lavorative di coloro che, in mancanza di alternative, possono finire nella rete di chi sfrutta la manodopera a basso costo, compreso il fenomeno del caporalato.” Questa la motivazione con la quale Princes Industrie Alimentari viene premiata nella sezione Costruire alternative alla disuguaglianza. Per aver promosso, con il progetto Lavoro senza frontiere, condizioni di lavoro etico e possibilità di integrazione sociale con l’assunzione regolare di 9 migranti, troppo spesso vittime di operatori senza scrupoli nella filiera del pomodoro. Una goccia nel mare della lotta allo sfruttamento lavorativo, ma allo stesso tempo il primo passo di un percorso che si ha l’ambizione di ampliare nel tempo.

Infine, ancora nella Sezione Raccontare la disuguaglianza, una menzione speciale per il progetto fotografico Frank, la rotta mediterranea, a Vito Finocchiaro che con le sue potenti immagini in bianco e nero getta uno sguardo sullo scorrere delle vite dei migranti nei luoghi dell’accoglienza, dopo il salvataggio in mare, lontano dalla propria terra.

“È con emozione che abbiamo dato il via oggi a questa 1a edizione del Premio Oxfam, dedicato alla scrittrice e amica Alessandra Appiano, consegnando riconoscimenti a veri campioni della lotta alla disuguaglianza. Solo lo scorso gennaio, abbiamo ricordato che le 1.000 persone più ricche del mondo hanno recuperato in appena 9 mesi tutte le perdite accumulate per la pandemia, mentre i più poveri potrebbero impiegare più di 10 anni per riprendersi. ha detto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia – Siamo convinti che la disuguaglianza, così come la povertà, non sia inevitabile ma invece creata dall’uomo e pertanto vincibile anche attraverso un evento dedicato a chi in prima persona si sia speso per denunciare, correggere una palese stortura del nostro tempo. Un grazie sentito inoltre ai giurati Camilla Baresani, Leonardo Becchetti, Riccardo Bonacina, Roberto Giovannini, Roberto Natale, Vito Oliva, don Antonio Rizzolo, per aver con passione e cura dedicato tempo alla selezione delle candidature, e a Nanni Delbecchi, presidente di Amici di Salvataggio- Associazione Alessandra Appiano”.

"Per Alessandra la collaborazione con Oxfam è stata il coronamento ideale di una persona, fin da ragazza, attratta dal volontariato. – ha detto Nanni Delbecchi, giornalista, marito di Alessandra Appiano e presidente dell’Associazione Amici di salvataggio – ‘Ho scoperto che fare del bene agli altri è il modo migliore per fare del bene a sé stessi.’ Era certa che avrebbe continuato per tutta la vita a collaborare con Oxfam, qualsiasi cosa fosse accaduta, ed è stata di parola: 'Eccomi qui con voi, ragazzi. Si può fare’”.

La consegna dei premi, l’opera Salvagenti – Si può fare (stampe su tela con acrilico e polvere di colore, misura 20×30), donata dall’artista Stefano Bergamaschi, alias Steve Barney, è affidata a Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana, Sara Funaro, Assessora educazione e welfare del Comune di Firenze.

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