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Il 22 giugno enti e volontari in piazza. Servizio civile, il voto apre uno spiraglio

L’Udc ne ha sempre fatto un punto di programma.

di Redazione

«Onorevole ministro, le scriviamo perché siamo preoccupati per il futuro del servizio civile nazionale». Inizia così la lettera che diversi esponenti dell?opposizione stanno spedendo al ministro delegato al servizio civile, Carlo Giovanardi. La missiva raccoglie tutte le preoccupazioni per un?esperienza che dopo il boom di quest?anno (37.800 volontari) rischia di venire strozzata, a soli tre anni di vita, dalle ristrettezze di bilancio. Per evitare il tracollo, la Cnesc – Conferenza nazionale degli enti di servizio civile e il Forum del Terzo settore hanno indetto per il 22 giugno a Roma, alle ore 10,30 presso l?Auditorium Cisl di via Rieti, la prima manifestazione nazionale in difesa del servizio civile. Il senatore diessino Nuccio Iovene, primo firmatario della lettera, annuncia battaglia: «Fino ad ora siamo andati avanti grazie a una riserva di fondi che ogni anno rimpolpava il capitolo di spesa fissato a 119 milioni di euro. I fondi però oggi si sono esauriti. Il ministro Giovanardi ha annunciato che il suo obiettivo è mettere a regime una quota di 30mila volontari all?anno. Bene, per tagliare il traguardo servono 280 milioni di euro». Risorse che Iovene pretende siano fissate già nel Dpef. A poco valgono, ad avviso del senatore, le giustificazioni relative alle difficoltà economiche in cui naviga l?azienda Italia. «Dire che mancano i soldi, significa parlare in astratto», affonda il coltello il parlamentare calabrese. «È un discorso di priorità. È ovvio che se la priorità è tagliare la tasse, le risorse si prosciugano. Se invece il governo si preoccupasse maggiormente dei servizi sociali, i fondi si troverebbero, eccome». «La verità», continua Iovene, «è che Tremonti non perde occasione per annunciare aiuti al sociale, mentre il suo primo ministro promette ai quattro venti di ridurre le tasse», osserva ancora Iovene. Che però sottolinea come i recenti risultati elettorali potrebbero aprire uno spiraglio alle speranze di enti e volontari. «La bella affermazione dell?Udc, il partito di Giovanardi», spiega il parlamentare, «potrebbe mettere il vento in poppa al ministro e dargli la forza per rivendicare a muso duro i fondi necessari al servizio civile». Una speranza condivisa da Edoardo Patriarca, portavoce del Forum del Terzo settore, che afferma di aspettarsi «un segnale sulle effettive intenzioni e sugli investimenti che il governo e il Parlamento intendono fare per sostenere il servizio civile volontario». C?è però anche un altro tema scottante. Ancora Iovene: «Gli enti lamentano il blocco dei pagamenti dei volontari all?estero, fermo a ottobre 2003, il ritardo nei rimborsi di vitto e alloggio e il mancato conguaglio dei pagamenti degli obiettori (alcuni enti aspettano dal 2000). Ma la mobilitazione organizzata per martedì 22 giugno non si fermerà qui. Cristina Nespoli, presidente del Cnesc, annuncia che «questa è solo la prima di una serie di iniziative che si rinnoveranno a cadenza mensile».


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