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«Il 2021 sarà l’anno dell’azione concreta», così la presidentessa del Cese Christa Schweng e la commissaria europea Kadri Simson

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) e la Commissione europea ritengono che la transizione verso l'energia pulita debba essere al centro dell'Unione europea post-Covid-19 e che sia giunto il momento di accelerare l'attuazione delle misure "verdi" per la ripresa economica

di Redazione

Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) e la Commissione europea ritengono che la transizione verso l'energia pulita debba essere al centro dell'Unione europea post-Covid-19 e che sia giunto il momento di accelerare l'attuazione delle misure "verdi" per la ripresa economica.

Il 2021 deve essere l'anno in cui agire per accelerare l'attuazione delle misure a favore dell'efficienza energetica e dello sviluppo sostenibile in Europa. Questo il messaggio che la Presidente del Cese Christa Schweng e la commissaria europea per l'Energia Kadri Simson hanno lanciato in occasione del dibattito sulla presentazione del programma di lavoro della Commissione europea per il 2021 e delle sue priorità nel settore dell'energia, svoltasi a Bruxelles e a distanza l'11 febbraio scorso.

La Presidentessa Schweng sottolinea che, secondo le stime, nel 2020 la domanda globale di energia è scesa di circa il 5 %, le emissioni di CO2 legate all'energia del 7 % e gli investimenti nel settore energetico del 18 % rispetto al 2019, ma anche che, in linea generale, le fasi di ripresa da precedenti crisi economiche mondiali sono state accompagnate da un forte aumento delle emissioni. "Un analogo aumento delle emissioni", ha avvertito, "è prevedibile si verifichi anche dopo questa crisi, a meno che non si compia uno sforzo per porre l'energia verde al centro della ripresa economica. È giunto il momento di accelerare le transizioni verso l'energia pulita, la resilienza energetica e lo sviluppo sostenibile".

L'attuazione rapida e mirata dei programmi finanziari dell'UE (il dispositivo per la ripresa e la resilienza, NextGenerationEU, i piani per una transizione giusta) svolgerà un ruolo cruciale nella ripresa dell'UE e nel conseguimento degli obiettivi del Green Deal europeo. "È importante sottolineare che la transizione energetica non è soltanto una questione tecnologica, ma costituisce una sfida dalle profonde implicazioni sociali e politiche. In particolare nel contesto della crisi della COVID-19, occorre tenere debito conto dell'impatto reale delle azioni intraprese in materia di energia sulla vita dei cittadini e delle imprese", ha concluso la Presidente del CESE. Per questo motivo, è importante che le organizzazioni della società civile siano coinvolte nell'elaborazione dei piani nazionali per la ripresa.

Da parte sua, la commissaria Simson ha descritto il 2020 come un anno difficile, devastante e senza precedenti, ma anche come un anno di svolta per l'energia in Europa: "quasi un anno fa, la Commissione ha proposto una nuova strategia per l'UE: il Green Deal europeo, nel quale ci siamo posti l'obiettivo di un'Europa climaticamente neutra entro il 2050. E adesso anche gli Stati membri hanno approvato tale obiettivo".

Guardando al futuro, la commissaria europea ha dichiarato che, se il 2020 è stato un anno di strategie e nuove visioni, il 2021 sarà l'anno dell'azione concreta. In giugno saranno infatti adottate diverse proposte legislative fondamentali in materia di energie rinnovabili, efficienza energetica, rendimento energetico degli edifici, emissioni di metano e mercato del gas: "come annunciato nel programma di lavoro della Commissione per il 2021", ha spiegato, "il pacchetto "Fit for 55" comprenderà cinque proposte legislative di revisione della normativa vigente in materia di energia, volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % rispetto ai livelli del 1990, come deciso lo scorso settembre nel piano degli obiettivi climatici; e a tal fine la quota di energie rinnovabili dovrà aumentare fino al 38-40 % entro il 2030".

Evidenziando l'importanza della cooperazione tra il Cese e la Commissione, Simson ha aggiunto che i membri del Comitato potrebbero svolgere un ruolo cruciale nel conseguimento di questi obiettivi: le competenze specialistiche delle imprese e degli attori della società civile, infatti, saranno preziose nel processo di assegnazione delle priorità ai progetti in materia di energia e clima, sia nei piani per la ripresa e la resilienza che nei piani per una transizione giusta.

A questo proposito, la presidente della sezione Trasporti, energia, infrastrutture, società dell'informazione (TEN) del Cese Baiba Miltoviča ha menzionato la necessità di coordinare i lavori tra le istituzioni dell'UE e l'importanza della dimensione sociale e socioculturale della transizione energetica: "elaborando molti pareri del Cese", ha osservato, "i membri della sezione TEN hanno discusso del problema della povertà energetica, la cui urgenza è divenuta evidente alla luce della pandemia di Covid-19 e che costituisce un esempio di ingiustizia sociale, ambientale ed economica. Il rischio è che coloro che vivono in tale condizione di povertà finiscano per pagare per la transizione energetica e per le politiche in materia di energia, e noi dobbiamo fare di più per evitare che ciò accada".

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