Non profit

Il 2010, un anno catastrofico

Secondo l'assicuratore Swiss Re, le catastrofi naturali e umani sono costate 169 miliardi di euro

di Joshua Massarenti

Dal terremeto di Haiti alle inondazioni del Pakistan, passando per la canicola estiva russa e la tempesta Xinthia che ha devastato le coste dell’Europa occidentale, il 2010 è stato un anno horribilis. Secondo un rapporto pubblicato oggi dall’istituto di assicurazioni Swiss Re, i danni provocati dalle catastrofi naturali e umane ammontano a circa 223 miliardi di dollari (circa 169 miliardi di euro) nel 2010. Una cifra “tre volte superiore” rispetto al 2009, dove l’economia mondiale aveva perso 63 miliardi di dollari.

Le ragioni di questo boom risiedono tutte nell’esplosione del numero di tragedie, la prima delle quali ha messo in ginocchio Haiti. Non a caso, mai dal 1976 si erano registrati così tanti morti come quest’anno ricorda Swiss Re: oltre 260mila persone hanno perso la vita in terremoti, inondazioni o altri tragici eventi contro 15mila nel 2009.

Il costo totale per il settore assicurativo ammonta a 36 miliardi di dollari (31 per le catastrofi naturali, cinque per quelle umane), un aumento del 34% rispetto all’anno precedente. Tra i dati forniti da Swiss Re sorprendente il fatto che il terremoto registrato in Cile nel febbraio scorso abbia avuto conseguenze finanziarie più pesanti rispetto a quello haitiano (otto miliardi di dollari contro appena 250mila dollari per Haiti). Secondo l’assicuratore, lo scarto è imputabile all’assenza di copertura assicurativa nel paese caraibico per eventi catastrofici come un terremoto.

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