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Il 2003 sarà l’anno europeo per l’handicap

Come si fa. Nell’Unione europea 38 milioni di persone soffrono di disabilità. Così saranno sostenute le azioni che favoriscono la loro l’integrazione

di Redazione

Nell?Unione europea oltre 38 milioni di persone, un europeo su 10 di tutte le età, soffre di disabilità. I disabili incontrano ostacoli nel cercare e conservare il lavoro, come pure nell?utilizzo di mezzi trasporto e nell?avere accesso alle strutture e ai servizi, all?istruzione e all?aggiornamento professionale, alla mobilità territoriale nel mercato comune. L?accesso difficoltoso alle tecnologie limita la loro partecipazione al processo innovativo in atto in ambito culturale e organizzativo nella società. Secondo il Panel europeo delle famiglie (1996), per le persone prive di disabilità d?età compresa fra i 16 e i 64 anni, le probabilità di ottenere un lavoro o di creare un?impresa sono del 66%, mentre per le persone disabili le probabilità sono del 47 per arrivare, nei casi più gravi, al 25. La situazione è particolarmente difficile per coloro che sono doppiamente colpiti, cioè per le persone con disabilità che appartengono a particolari gruppi sociali, come gli anziani, le donne e le minoranze etniche. L?esperienza applicativa del programma comunitario Helios II (1993-1996) ha fatto emergere l?idea che «la condizione di svantaggio e la discriminazione siano fenomeni strutturali e sociali e che non si sia ancora fatta strada al di fuori del gruppo di persone impegnate direttamente nel campo della disabilità. È necessario ulteriore impegno perché tale nozione sia accettata ampiamente e perché le sue implicazioni siano comprese pienamente». In virtù dell?articolo 13 del nuovo trattato, l?Unione ha il potere di combattere le discriminazioni per motivi di sesso, religione o fede, razza, età, propensioni sessuali e disabilità. In seguito il Consiglio ha adottato il 27 novembre 2000 un pacchetto antidiscriminazione che comprende una direttiva relativa a un quadro generale di pari trattamento in materia di occupazione e un programma di azione comunitaria di lotta contro la discriminazione (2001-2006). La recente istituzione di un Anno europeo delle persone con disabilità intende creare un ambiente sociopolitico favorevole all?integrazione del disabile per conseguire ulteriori progressi a livello europeo e nazionale. A livello comunitario Questa la tipologia delle azioni previste per il 2003: ? organizzazione di riunioni a livello comunitario ? organizzazione di eventi di sensibilizzazione ai diritti delle persone con disabilità, comprese le conferenze d?inaugurazione e di chiusura dell?Anno. Campagne informative e promozionali comprendenti: ? l?elaborazione di un logo e di uno slogan per l?Anno da utilizzare in relazione con tutte le attività legate all?Anno stesso; ? una campagna informativa di livello comunitario; ? la produzione di strumenti e ausili per le persone con disabilità in tutta la Comunità; ? opportune iniziative di ong europee delle persone disabili volte a diffondere informazioni sull?Anno, adeguate ai bisogni delle persone con disabilità specifiche e/o di persone con disabilità che si trovano ad affrontare molteplici discriminazioni; ? l?organizzazione di gare europee a illustrazione delle conquiste e delle esperienze sui temi dell?Anno. Tra le altre azioni si possono considerare la cooperazione con le organizzazioni di radiodiffusione e di stampa in qualità di partner per la diffusione delle informazioni circa l?Anno, per l?impiego di nuovi strumenti che agevolino l?accesso a tale informazioni (per esempio, l?utilizzo di sottotitoli per le persone audiolese o di descrizioni vocali delle immagini per le persone videolese) e con altri programmi, se possibile, e per migliorare la comunicazione in materia di persone con disabilità. Inoltre, indagini e studi di portata comunitaria, compresa una serie di questioni volte a valutare l?impatto dell?Anno, da inserire in un?indagine Eurobarometro e una relazione valutativa dell?efficacia e dell?impatto dell?anno europeo. Il finanziamento può assumere la forma di: acquisto diretto di beni e servizi, in particolare nel settore delle comunicazioni, mediante bandi di gara aperta e/o ristretta; acquisto diretto di servizi di consulenza, mediante bandi di gara aperta e/o ristretta; sussidi a copertura delle spese per manifestazioni speciali a livello europeo per conferire illustrazione e sensibilizzazione all?Anno; il finanziamento non può superare l?80%. A livello nazionale Le azioni di livello regionale, nazionale o transnazionale possono beneficiare di un contributo del bilancio comunitario fino a concorrenza di un massimo del 50% dei costi, secondo la natura e il contesto di quanto è proposto. Possono fra l?altro riguardare: eventi in relazione con gli obiettivi dell?Anno, compreso un evento di avvio dell?Anno stesso; campagne informative e misure di diffusione di esempi di prassi corrette; l?organizzazione di premi o competizioni; indagini e studi. La Comunità, inoltre, offrirà il suo sostegno morale, compresa l?autorizzazione scritta a utilizzare il logo e altri materiali in relazione con l?Anno, a iniziative intraprese da organizzazioni pubbliche o private se tali organizzazioni possono comprovare, in misura soddisfacente per la Commissione, che le iniziative in questione si svolgono o si svolgeranno durante l?anno 2003 e possono contribuire in modo significativo al conseguimento di uno o più obiettivi dell?Anno europeo. Gli stanziamenti di bilancio proposti per l?Anno europeo delle persone con disabilità sono limitati. Con riserva di decisione finale da parte dell?autorità con poteri di bilancio, un importo complessivo pari a 12 milioni di euro è attualmente accantonato a livello europeo per il periodo 2002-2003 per le azioni nazionali. Il successo dell?Anno europeo dipenderà soprattutto dalla volontà e dalla capacità degli attori ai livelli locale, regionale e nazionale di contribuire attivamente alla mobilitazione di singoli cittadini e di organizzazioni in tutta l?Unione europea. Sul piano prettamente organizzativo ogni Stato membro è responsabile del coordinamento e dell?attuazione, a livello nazionale, delle misure compresa la selezione dei progetti. A tal fine, ogni Stato membro istituisce o designa un organismo nazionale di coordinamento per predisporre la propria partecipazione all?Anno europeo delle persone con disabilità. L?organismo assicura la propria rappresentazione delle organizzazioni delle persone con disabilità e di altre istanze interessate. Luisa Ancarani Alberto Giordano Studio Ancarani&Giordano

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