Non profit

Il 2 aprile a Bologna un grande pranzo solidale e inclusivo

L'iniziativa, promossa da Fico e “Cucine popolari”, sarà ospitata all'interno del Parco tematico dedicato al cibo italiano. Un evento aperto a tutti, a cominciare dagli ospiti delle quattro mense solidali bolognesi, le quali garantiscono la convivialità oltre a un pasto caldo. Molto più di un pranzo domenicale, per il quale ognuno può contribuire

di Redazione

Un grande pranzo allargato, solidale e inclusivo all’interno di Fico, il Parco tematico dedicato al cibo italiano, a due passi dalla caratteristica “Strada del vino” e dall’Arena centrale di Bologna. Domenica 2 aprile, in vista della Pasqua, grazie alla collaborazione con l’associazione di volontariato “Le Cucine popolari” verrà proposto un evento rivolto a tutti, dagli ospiti delle quattro mense solidali del capoluogo emiliano ai volontari che vi operano, passando per turisti, visitatori e operatori del Parco del cibo. Sarà una buona occasione per unire attorno alla stessa tavola persone che magari non avrebbero mai avuto l’occasione per incontrarsi. Al gusto di un pranzo domenicale si unirà il piacere di mettersi al servizio di chi fa questo tutti i giorni: saranno infatti i dipendenti di Fico a servire le portate, cercando di ricreare quell’atmosfera di familiarità caratteristica delle Cucine popolari.

Gli ospiti dell’associazione, che accederanno a Fico gratuitamente, sono persone che hanno diritto ai servizi sociali comunali e necessitano dell’assistenza di parrocchie e altre realtà di quartiere, che hanno perso il lavoro o che comunque si trovano in difficoltà per motivi economici e sociali. Con la pandemia, il numero delle persone che hanno chiesto aiuto è più che raddoppiato, e con esso la quantità di pasti offerti ogni giorno dalle sedi di Cucine popolari, passati da 250 a oltre 500.

Fico diventa dunque un luogo di aggregazione dove le persone più in difficoltà possano non solo avere un pasto caldo ma anche la possibilità di interagire con altre persone e trascorrere insieme un pomeriggio all’insegna della socialità e della solidarietà, con la possibilità di visitare il Parco e di godere di tutte le sue 20 attrazioni a partire dalla fattoria didattica all’ingresso.

«Questa collaborazione dimostra che la solidarietà passa anche attraverso la condivisione del cibo a tavola», commenta il fondatore dell’associazione di volontariato, Roberto Morgantini. «Rappresenta un modo per entrare in contatto tra mondi differenti. Questa contaminazione è la ricetta per ripartire insieme dopo questa terribile pandemia. Il Covid ha messo in evidenza il bisogno degli individui di partecipare attivamente alla costruzione condivisa di una nuova società più aperta e inclusiva. Il nemico da combattere, come ha affermato più volte anche Papa Francesco, è l’indifferenza nei confronti dell’altro. Ma, come recita una nota canzone, “gli altri siamo noi”».

Sarà possibile dare il proprio contributo diretto al pranzo acquistando un biglietto valido per sedersi a tavola e, allo stesso tempo, per offrire di fatto un “pranzo sospeso” a chi ne ha necessità. Durante la giornata si potrà inoltre entrare in contatto con i volontari di Cucine popolari ed effettuare donazioni dirette per sostenere i loro progetti.

«È un piacere poter ospitare le famiglie che si rivolgono a Cucine Popolari», dichiara Stefano Cigarini, amministratore delegato di Fico Eataly World. «Il nostro Parco saprà offrire a bambini e genitori un’esperienza unica, un pranzo di Pasqua e una giornata di festa all’insegna del gusto e del divertimento. Non è un caso che sia Fico che le Cucine popolari nascano a Bologna, città con una tradizione gastronomica tra le più ricche e famose d’Italia, che entrambi cercano di onorare ogni giorno».

Le Cucine popolari sono nate con l’obiettivo di realizzare, in ogni quartiere di Bologna, un luogo fisico dove le persone più in difficoltà possano non solo avere un pasto caldo ma anche la possibilità di scambi sociali. Già dalla progettazione, infatti, le sale da pranzo sono state pensate come accoglienti: tavoli apparecchiati con piatti di ceramica, posate d’acciaio, bicchieri di vetro per far sentire le ospiti e gli ospiti non in una mensa dove bisogna consumare il pasto in fretta ma in un luogo dove si può mangiare come a casa propria, dove si possono fare nuove conoscenze, dove si possono scambiare quattro chiacchiere tra ospiti e con volontarie e volontari e, perché no, dove si possono anche costruire nuove amicizie. L’idea è quella di rispondere ad un bisogno di socialità e dignità, di combattere la solitudine e la tristezza oltre che la fame. Le Cucine popolari sono attualmente quattro: Battiferro, in via del Battiferro 2, nel quartiere Navile; San Donato (ex Italicus) presso l’Opera Padre Marella in via del Lavoro 13, nel quartiere San Donato/San Vitale; Saffi, in via Berti 2/8, nel quartiere Porto-Saragozza; Savena presso la Villa Paradiso, in via Emilia Levante 138. Circa 600 i pasti preparati giornalmente dai cuochi e serviti con dedizione dai volontari.

Fico è invece l’unico Food Park al mondo dedicato alla valorizzazione e al racconto del patrimonio enogastronomico italiano. Propone 20 attrazioni e padiglioni multimediali con finalità divulgative e didattiche, che permettono di scoprire come funziona la filiera del cibo, da dove trae origine ciò che arriva sulle nostre tavole; fabbriche di produzione alimentare che operano direttamente all’interno del Parco e a Km 0, in un’ottica di economia circolare; una fattoria didattica urbana con gli animali da stalla (cavalli, mucche, asini, pecore, capre, tacchini, alpaca argentini, ecc.) e da cortile (conigli, galline, anatre, tartarughe); laboratori di 60 operatori che rappresentano le eccellenze del made in Italy alimentare, tra cui sei Consorzi di tutela: Parmigiano Reggiano, Grana Padano, San Daniele, Mortadella Bologna, Aceto Balsamico di Modena e Carne Razza Maremmana Bio.

Erede naturale di Expo 2015, Fico pone il cibo, la sostenibilità e l’educazione alimentare al centro del proprio progetto: al suo interno è infatti possibile vedere al lavoro rinomati Consorzi di tutela con i loro laboratori, gustare eccellenze culinarie da ogni parte d’Italia all’interno di 26 ristoranti e street food e, ancora, scoprire come funziona la filiera del cibo, da dove trae origine ciò che arriva sulle nostre tavole grazie a sette aree tematiche e padiglioni con giostre multimediali con finalità divulgative e didattiche.

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