Sostenibilità
Ifi: il taglio in finanziaria sarebbe un disastro
Il presidente Filippo Levati commenta le voci sull'abbattimento degli incentivi per il 30%
di Redazione
Dopo il susseguirsi di conferme e smentite riguardo l’emendamento relativo al taglio del 30% delle agevolazioni sulle componenti tariffarie in Finanziaria 2011, e della sua definitiva stesura, Filippo Levati presidente del Comitato Industrie Fotovoltaiche Italiane ha spiegato che «il Comitato IFI esprime il suo giudizio molto negativo nei confronti di un emendamento che, qualora approvato, avrebbe potuto creare ulteriori gravi difficoltà al settore delle energie rinnovabili in Italia».
Ifi annovera fra i soci fondatori le principali aziende italiane produttrici di celle e moduli fotovoltaici che rappresentano oltre il 60% della produzione nazionale, per oltre 120 milioni di euro di investimenti già effettuati, 80 milioni di investimenti previsti nei prossimi due anni e 700 MW di moduli prodotti nel 2010.
«Rileviamo nelle posizioni del Governo una chiara riconferma del riconoscimento al valore e al ruolo che la filiera industriale italiana ed europea rappresentano per il raggiungimento degli obiettivi imposti dal protocollo di Kyoto e dalle direttive europee», continua Levati, «Teniamo a sottolineare inoltre che i rumors e le notizie diffuse dalle agenzie nella giornata di ieri sui tagli agli incentivi non hanno fatto altro che accrescere l’incertezza su questo settore, con potenziali pesanti ricadute su un’industria ancora giovane e in crescita. L’industria delle rinnovabili è un asse strategico per la competitività del Paese e come tale richiede una politica lungimirante che indichi una via di sviluppo certa. E’ proprio l’incertezza a frenare gli investimenti e la crescita di un settore già fortemente provato dalle continue discussioni e dagli “strappi” normativi degli ultimi mesi. Il Comitato IFI si è sempre reso disponibile per contribuire alla formazione di regole certe e stabilità. Abbiamo indicato le priorità dello sviluppo del settore che può contare su un’industria solida, basata su investimenti stabili. Solo scelte rigorose e di lungo periodo possono rendere la nostra industria fotovoltaica una delle prime in Europa. E le scelte del Governo su questo punto, come nel caso del premio alla produzione europea, stanno andando nella giusta direzione».
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