Economia

Identità è valore, l’impresa sociale oltre l’impatto

Si tiene il 12 e 13 settembre a Riva del Garda il “XVII Workshop sull’impresa sociale” organizzato da Iris Network. Tra gli obiettivi di questa edizione il rimettere al centro il valore sociale in una riflessione che consideri il “valore complessivo” guardando sia ad esperienze consolidate sia alle recenti sperimentazioni da cui emerga il “valore aggiunto” di questo tipo di imprese

di Redazione

“Identità è valore. Oltre l’impatto” questo il titolo del XVII Workshop sull’impresa sociale organizzato da Iris Network che si terrà il 12 e 13 settembre nella consueta sede di Riva del Garda (in allegato il programma). Nel titolo di questa nuova edizione si sottolinea da un lato la presenza del verbo essere tra le parole “identità” e “valore”. Dall’altro il termine “oltre” prima di “impatto”.

Se l’identità è valore, allora – continua la nota di Iris Networl – viene spontaneo chiedersi quanto vale l’impresa sociale e prima ancora su quali basi si calcola il suo valore. La risposta di solito viene ricercata in dati di natura strutturale e performativa riferiti alle imprese che “incarnano” questa identità: numero di unità, lavoratori, utenti, giro d’affari, patrimonio, ecc. Un esercizio importante che restituisce indicazioni preziose perché in buona parte in controtendenza rispetto alle dinamiche dei modelli imprenditoriali dominanti, alimentando così un’identità che fa rima con alterità.

Forse questo esercizio non basta, perché il valore dell’identità di un soggetto d’impresa costituito intorno a obiettivi di interesse generale investe questioni più ampie che riguardano i settori di attività e i mercati in cui opera, gli stakeholder con cui si relaziona e, più in generale, i contesti sociali che contribuisce a rigenerare rispondendo ai bisogni e nei quali trova, al contempo, importanti opportunità e risorse per il suo sviluppo.

Serve altro, quindi, per determinare il suo peso specifico identitario, occorre uno cambio di prospettiva che concentri l’attenzione sulle catene di produzione del valore dell’impresa sociale, sempre più caratterizzate dalla presenza di diversi attori e da modelli economici e di servizio altrettanto diversificati.

Catturare il valore diventa quindi più complicato ma altrettanto necessario, soprattutto in una fase storica in cui si stanno ridefinendo le sfide sociali, non tanto in termini di contenuti ma di scala di intensità. La disuguaglianza, che sarà uno dei fil rouge del Workshop, è sempre più un fenomeno plurale nelle sue manifestazione e, al tempo stesso, sempre più rilevante in termini quantitativi.

Lo stesso si potrebbe dire della crisi ambientale – dalle cannucce di plastica all’incendio dell’Amazzonia – chiamando in causa comportamenti individuali e scelte strategiche di lungo periodo da parte di imprese e istituzioni.

A fronte di queste urgenze la qualità delle risposte si misura sempre più sulla capacità di “fare la differenza” rispetto ai limiti delle soluzioni precedenti; ad esempio mostrando una maggiore capacità di assorbire i benefici di nuove soluzioni tecnologiche, ma anche da un rinnovato ruolo nel mobilitare le comunità locali e interi strati di popolazione (come quella giovanile).

In questo senso l’espressione “oltre l’impatto” può assumere un duplice significato. Da un lato, “oltre” rappresenta il superamento delle misure di output puntuali (sopra citate) verso dimensioni di outcome più capaci di restituire i risultati del proprio operato ad ampio raggio. Dall’altro, incarna la propensione delle imprese sociali si approcciare – in termini di cambiamento – la produzione di quei “beni e servizi di utilità sociale” sfruttando meglio il ricco paniere di beni e servizi che la recente riforma normativa mette a disposizione.

In apertura image by Pexels from Pixabay

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