Non profit

Identità e responsabilità di un’organizzazione Sad

di Benedetta Verrini

In questo articolato passaggio c’è il cuore delle Linee guida Sad. “E’ una grande soddisfazione essere arrivati, dopo oltre un anno di lavoro, a questa definizione”, commenta Marida Bolognesi. “Rappresenta la sintesi dei tratti comuni e delle metodologie condivise da tutte le organizzazioni Sad, considerando che lo sforzo di trasparenza e chiarezza qui richiesto rappresenta anche il primo pilastro per la promozione e la valorizzazione del settore”.

Le organizzazioni Sad devono prima di tutto essere soggetti non profit e devono osservare tutte le regole giuridiche insite nella loro struttura. Riguardo all’attività di sostegno a distanza, esse dovranno anche ispirarsi ai principi internazionali e alle regole suggerite dalla stessa Agenzia: economicità, efficacia, sostenibilità e riproducibilità del progetto, lettura e interpretazione dei feed back, sensibilizzazione degli operatori. “Sul sito dell’Agenzia sarà presente una sezione dedicata al Sad”, spiega Bolognesi, “Nella quale ospiteremo l’elenco delle organizzazioni e le buone pratiche realizzate nei progetti. Un modo per censire la realtà del Sad e valorizzare gli approcci più innovativi”. Nell’ambito delle relazioni, dei rendiconti e dei bilanci, l’attività del Sad dovrà essere tenuta distinta da altre eventuali attività di solidarietà dell’organizzazione.

Molto importante la parte relativa alla descrizione del progetto. Esso dovrà essere ispirato alla massima chiarezza e trasparenza circa gli elementi strutturali (identità e rintracciabilità dei referenti, durata del progetto e periodo minimo d’impegno richiesto al donatore, identificazione precisa del beneficiario, entità mensile del contributo, percentuale di spese trattenute dalla struttura – sulla quale, come ha spiegato lo stesso presidente dell’Agenzia Stefano Zamagni, “non è stato possibile fissare un tetto preciso, a causa dell’estrema varietà dei soggetti impegnati nel settore e del diverso grado di difficoltà a operare nei contesti in cui si svolge il progetto”).

Infine, l’adozione di una policy per la privacy dei piccoli beneficiari rappresenta “un atto minimo e indispensabile di civiltà”, puntualizza la Bolognesi. “Le informazioni private sui minori e la loro famiglia dovranno essere date al solo sostenitore. Per l’invio di foto dovrà essere espresso un consenso e i sostenitori dovranno essere informati nel caso in cui sia stato scelto un bambino-testimonial per il progetto, quando esso non coincide con il minore effettivamente sostenuto”.

 Art. 3 – Impegni generali della Organizzazione SaD

a) essere un ente o un’organizzazione privo di scopo di lucro e, pertanto, soggetto al divieto di distribuire, anche in modo indiretto, utili e avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale durante la vita dell’organizzazione, a meno che la destinazione e la distribuzione non siano imposte dalla legge;

b) rispettare anche nell’attuazione degli interventi SaD le Dichiarazioni e Convenzioni internazionali ed i provvedimenti normativi riportati nell’elenco allegato (All. 3);

c) rispettare gli obblighi previsti dalla legislazione vigente per la figura giuridica soggettiva che l’Organizzazione ha assunto e, in ogni caso, redigere lo Statuto, nella forma dell’atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata, nonché il bilancio o il rendiconto annuale, presentato in modo tale che siano distintamente evidenziate le entrate e le uscite direttamente riferite alle attività SaD rispetto ad eventuali altre attività intraprese dall’Organizzazione medesima, ancorché ispirate a fini solidaristici;

d) garantire che il referente del progetto rediga adeguata contabilità, mantenendola aggiornata, a documentazione dei fondi raccolti ed inviati al referente locale e della documentazione da questo ricevuta; garantire altresì che il referente locale rediga adeguata contabilità, mantenendola aggiornata, a documentazione dei fondi ricevuti e dei relativi impieghi e la trasmetta al referente del progetto;

e) svolgere attività SaD, anche nell’ambito di interventi più ampi di cooperazione internazionale, sulla base di progetti che contengano, in modo chiaro e completo, almeno i seguenti elementi:

1. l’individuazione del beneficiario o dei beneficiari;

2. l’informazione essenziale sul contesto famigliare, sociale, territoriale, politico ed economico in cui vive il beneficiario;

3. la definizione della forma del sostegno al beneficiario, specificando se il sostegno perviene direttamente al minore o giovane o ai minori o giovani beneficiari, o se il sostegno è dato alla famiglia o ad altre ben determinate formazioni sociali in cui si svolge la personalità del beneficiario, o in quale modo siano eventualmente combinate le due predette forme;

4. la definizione dei rapporti tra il sostenitore ed il beneficiario che l’Organizzazione SaD, attraverso la sua mediazione, rende possibili e favorisce;

5. la finalità specifica di auto-sviluppo che con il progetto si intende perseguire;

6. la durata presumibile del progetto medesimo;

7. il nome e il recapito del referente del progetto e l’indicazione del nome e delle funzioni del referente locale;

8. la somma di denaro richiesta al sostenitore, le scadenze dei versamenti, il periodo minimo per il quale si chiede l’impegno del sostenitore;

9. la percentuale delle spese amministrative, di gestione e di comunicazione dell’Organizzazione rispetto all’ammontare complessivo delle erogazioni del sostenitore;

10. la specificazione delle destinazioni delle risorse che vanno a sostegno del beneficiario.

f) utilizzare i fondi raccolti in coerenza con le finalità, chiaramente indicate nei progetti SaD per i quali è richiesta l’adesione;

g) rispettare, nella realizzazione di campagne promozionali, i requisiti della adeguata informazione e corretta pubblicità, in base alle disposizioni di legge e del Titolo VI (“Comunicazione sociale”) del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale, con l’obiettivo primario di tutelare i diritti dell’infanzia;

h) garantire, qualora si utilizzino immagini a fini promozionali o divulgativi, il consenso ed il rispetto dei diritti del soggetto la cui immagine è riprodotta, e specificare se il soggetto medesimo coincide o meno con il beneficiario del progetto;

i) operare secondo criteri di collaborazione con altre organizzazioni che agiscano con finalità di solidarietà e di pace nelle medesime aree geografiche o settori di intervento;

j) operare in spirito di leale collaborazione con l’Agenzia per le Onlus; mettere a disposizione dell’Agenzia per le Onlus lo Statuto, il bilancio e/o il rendiconto consuntivo, nonché, su richiesta, ogni altra documentazione o informazione necessaria allo svolgimento delle funzioni istituzionali dell’Agenzia medesima;

l) trasmettere all’Agenzia per le Onlus una relazione annuale, redatta secondo le indicazioni date dall’Agenzia medesima, che descriva le attività SaD svolte ed attesti il rispetto degli impegni contenuti nelle presenti Linee guida.

 

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