Idee Capitalismi
Le “terre rare” di Donald Trump e quelle di Carlo Messina
Da una parte il modello di capitalismo aggressivo e anti-Esg del presidente Donald Trump. Dall'altra quello di Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo che punta a essere la prima banca a impatto sociale del mondo. Un confronto fra due modelli di economia e società che segnerà gli anni a venire. L'Italia e l'Europa da che parte stanno?
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Leggo da un recente numero di ProdurreBene, la newsletter su filantropia e sostenibilità dedicata agli abbonati e curata da Giampaolo Cerri: «A proposito di effetti del trumpismo, arriva l’ennesima – e indecorosa, perdonatemi – ritirata strategica dalla Diversity equality and inclusion – Dei. A timbrare il cartellino è una delle big della revisione, Accenture che, secondo Reuters e Financial Times, avrebbe rottamato le politiche di diversità in un documento interno (qui lo spiega anche il Guardian). Nel caso specifico di Accenture, viene davvero da pensare a un paio di saggi fortemente polemici sulla conversione Esg del mondo della grande revisione, la cui tesi di fondo era: per decenni hanno insegnato alle aziende comportamenti opportunistici e ora, pronti-via, sono maestri di sostenibilità e inclusione. Viene da pensare che avessero ragione».
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Che il ciclone Donald Trump stia riscrivendo i connotati del capitalismo e della società statunitense al grido di “trade, not aid” è sotto gli occhi di tutti. In un mese di presidenza l’elenco è lungo, a titolo esemplificativo: azzeramento di Usaid, l’agenzia per gli aiuti allo sviluppo, e di tutti i contributi alle agenzie “sociali” internazionali a partire dall’Organizzazione mondiale della sanità, disimpegno dalle politiche green, smantellamento dei programmi di diversità e inclusione del governo federale e via dicendo. Di fatto fin dal suo insediamento il tycoon newyorkese ha disegnato un’agenda in chiave anti Esg. Un programma politico ed economico condito da una politica daziaria fortemente protezionistica e da dichiarazioni “fameliche” nei confronti di Groenlandia, Canada, Panama e soprattutto delle terre rare dell’Ucraina. «Ho detto loro che voglio l’equivalente di 500 miliardi di dollari di terre rare, e hanno sostanzialmente accettato di farlo», ha dichiarato in un’intervista a Fox News riferendosi alla “proposta” fatta a Kiev per ripagare gli aiuti americani.
Un capitalismo, quello di Trump, protezionista e offensivo alla bisogna, ancorato a un’idea di ricchezza esclusivamente monetaria e a una politica sociale sovranista, anti immigrazione, che vede nelle fragilità un elemento di freno alla realizzazione del successo individuale, come ha dimostrato clamorosamente addossando la responsabilità del recente disastro aereo di Washington alle politiche di inclusione dei lavoratori disabili promosse dai suoi predecessori alla casa bianca.
Nelle stesse settimane, prima presentando gli eccezionali risultati della sua banca (oltre 9 miliardi di utile) e poi intervenendo all’evento sulla programmazione strategica 2025 di Fondazione Cariplo, il ceo di Intesa Sanpaolo Carlo Messina ha confermato di voler assumere il ruolo di leader di un capitalismo a forte matrice sociale. Non una novità, visto che l’obiettivo di fare di Intesa Sanpaolo la prima banca ad impatto sociale del mondo è inserito nel piano d’impresa 2022-2025. Un impegno a cui sono seguiti stanziamenti importanti (un esempio su tutti: 1,5 miliardi per lottare contro le disuguaglianze entro il 2027) e di governance con il varo di Intesa Sanpaolo per il sociale incardinata nell’area di governo Chief Social Impact Officer. Non una sorpresa, ma certo va notato come quel target sia stato ribadito con convinzione proprio in questi giorni e usando proprio quel termine “terre rare” in un contesto diametralmente opposto all’ottica predatoria del capitalismo trumpiano. Per Messina le “terre rare” sono i nostri Neet, giovani che non studiano e non lavorano: «I giovani e il loro talento sono le nostre terre rare. Quindi riuscire a portare le persone verso il lavoro è come agire sulle terre rare. Il nostro Paese oggi soffre di problemi demografici, di ricerca di personale, di aziende che non trovano le persone e dall’altra parte abbiamo 1,4 milioni di giovani che non lavorano, non studiano e non hanno prospettive. Questo è un problema, oltre che drammatico, anche per il capitale umano del nostro Paese. Sono queste le cose sulle quali è importante intervenire, è questa la nostra priorità».
E ancora: «Ritengo che Intesa Sanpaolo oggi sia l’unico vero soggetto di sicurezza nazionale e finanziaria di questo Paese. Abbiamo 1,4 trilioni di euro di risparmio degli italiani. Quindi abbiamo una grande responsabilità di continuare a gestire correttamente in modo serio, in modo sostenibile questa banca: siamo orgogliosi di essere il motore dell’economia sociale».
“Economia sociale” versus “Trade not aid”. Capitale umano versus capitalismo oligarchico. Modello Messina versus modello Trump. La partita oggi è questa. L’Italia e l’Europa da che parte stanno?
In apertura: Donald Trump. (ph. Associated Press / LaPresse)
e Carlo Messina. (ph. Nicolas Tarantino)
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