Idee Impatto sociale
Commercio delle materie prime, cartina al tornasole della sostenibilità
Le dinamiche del fair trade esportate nelle filiere del business alimentare possono cambiare le dinamiche del mercato e valorizzare il ruolo del Terzo settore. Ecco come
Il commercio equo costituisce non solo un settore merceologico – oltre che una delle attività di utilità sociale riconosciute nella norma sul Terzo settore – ma più in generale una “cartina tornasole” rispetto a tendenze economiche e sociali più ampie. Chiama infatti in causa comportamenti di consumo, filiere di produzione e distribuzione (e quindi relazioni tra i diversi soggetti che le costituiscono), caratteristiche dei punti vendita e altre tematiche rilevanti anche al di fuori della propria nicchia. All’interno di questo campo così ricco d’implicazioni (anche controverse) assume una particolare evidenza, soprattutto in questa fase, il tema delle materie prime: si va da quelle ormai classiche del caffè, cacao, zucchero nei Paesi in via di sviluppo, fino a quella del pomodoro che parla molto italiano.
In questi (e altri) casi il ruolo di Altromercato è principalmente quello di garantire e tutelare non solo le qualità intrinseche dei prodotti ma anche altrettanto importanti valori estrinseci rappresentati dalla dignità del lavoro e dalla coesione sociale di persone e comunità che contribuiscono a produrre e salvaguardare questi stessi prodotti e gli ecosistemi ambientali e sociali che li rendono disponibili. Non è un’attività nuova, anzi, però sta crescendo molto negli ultimi anni.
Accanto quindi alla produzione, trasformazione e distribuzione in proprio crescono le attività a favore di imprese tradizionali che intendono rendere più equa e sostenibile la loro catena del valore. Una crescita trainata con tutta probabilità da una domanda crescente di questi prodotti e di questi modi di produrre, oltre che – dettaglio da non sottovalutare – da norme e certificazioni nazionali ed europee (tra le quali EUDR, CS3D e altre) che richiedono rendicontazioni più stringenti rispetto agli impatti ambientali e sociali dell’attività d’impresa. È il caso, ad esempio, dell’azienda altoatesina Loacker che per la produzione dei suoi famosi dolciumi si approvvigiona anche di cacao fair trade proveniente dall’Ecuador rispetto al quale misura l’impatto sociale della filiera con metodologia Sroi che traduce in termini economici il ritorno sociale dell’investimento (ottenendo tra l’altro un valore di tutto rispetto pari a 2,44 euro generati in ritorno sociale a fronte di ogni euro investito). Oppure Esselunga che si approvvigiona in Togo per i suoi prodotti a marchio ma che svolge anche un ruolo ormai storico in senso promozionale, in quanto grande distributore di altri prodotti dell’economia equa e solidale.
Cosa insegna quindi il fair trade rispetto al ruolo del Terzo settore e dell’economia sociale?
Il termine “commodification” diffusosi in questi anni ben testimonia in tal senso la svalutazione dei beni primari. Ma ora invece, in un quadro di generale scarsità e consapevolezza diffusa dei limiti dello sviluppo è fondamentale che il valore di un bene venga riconosciuto nella sua interezza e rispetto
Un primo aspetto riguarda proprio le materie prime e il modo in cui queste possono ritornare ad avere un ruolo rilevante e non meramente estrattivo. Il termine “commodification” diffusosi in questi anni ben testimonia in tal senso la svalutazione dei beni primari. Ma ora invece, in un quadro di generale scarsità e consapevolezza diffusa dei limiti dello sviluppo è fondamentale che il valore di un bene venga riconosciuto nella sua interezza e rispetto. Il prezzo, da questo punto di vista, rappresenta la punta di un iceberg che nella parte sommersa contiene molti altri elementi di valore che non possono essere trattati come meri “fattori produttivi”. In questo aiuta forse anche la generale, e probabilmente strutturale, crescita dei prezzi (a cominciare proprio da materie prime tipiche del fair trade come caffè e cacao) che è dovuta non solo a “fiammate” inflattive contingenti ma a mutamenti strutturali.
Un secondo elemento di apprendimento consiste nell’ampliare la concezione e quindi il perimetro di ciò che si definisce “materia prima”. Da una parte si possono riconoscere nuove commodity che scaturiscono da nuove forme di economia, ad esempio quella circolare grazie alla quale è possibile disporre di nuove risorse base per produrre beni. È il caso, ad esempio, di Coffeefrom che dai fondi di caffè ricava materiali termoplastici per svariati tipi di produzione. Ma il ragionamento si potrebbe estendere molto fino a considerare la materia prima per eccellenza di quest’epoca storica ovvero i dati. Una commodity da “ripulire” sia rispetto alla sua costruzione (come si raccolgono i dati e quali bias culturali contengono) sia rispetto al loro utilizzo e governo come dimostrano le molte iniziative di attivismo su questo fronte.
Infine c’è un insegnamento utile anche in senso “posturale” per il Terzo settore e l’economia sociale che riguarda la capacità non solo di farsi tutto in casa al fine di preservare la propria distintività e neanche di accreditarsi come ente terzo di certificazione che non si sporca più di tanto le mani. Si tratta piuttosto di agire all’interno delle filiere come “soggetto contaminatore” grazie a principi e regole (in questo caso sono del fair trade) che messe in pratica cambiano le logiche, più che i modi, della produzione. Rendere disponibili materie prime e semilavorati – anche come modelli di servizio con un “impatto nativo” – da immettere in circuiti diversi dai propri presenta implicazioni strategiche e operative molto rilevanti ma tutto sommato ancora poco riconosciute, nonostante la magnitudine degli impatti, anche a livello economico, che si potrebbero generare. Un’opzione strategica particolarmente attuale in questa fase di ridimensionamento della sostenibilità e degli impatti da parte di molte imprese corporate. Agire attraverso materie prime e semilavorati può essere un modo anche per svelare chi davvero, su questi temi, vuole fare sul serio.
Foto: Pexels/Antoni Shkraba
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