Idee Genitori e figli
Come dialogare con una figlia adolescente, femminista convinta con la passione per Tony Effe?
Cosa succede al rapporto padri-figli quando una istituzione “paterna” prima si avvicina ad un oggetto desiderato dal figlio e poi lo respinge con disprezzo? Che aumenta di valore di quell’oggetto per il figlio ed aumenta il divario nel dialogo intergenerazionale. Per questo la scelta dell'amministrazione comune di Roma prima di invitare il trapper al concerto di fine anno e poi di allontanarlo è un grande autogol educativo
L’annullamento della presenza di TonyfEffe al concertone di fine anno a Roma, appare a tutti gli effetti una toppa più vistosa del buco. La decisione è stata presa come distanziamento formale e ufficiale dai suoi testi violenti e sessisti, ma che messaggio abbiamo dato ai ragazzi ed alle ragazze, quelli che sono suoi fan, nell’invitare, pubblicizzare e poi annullare un concerto trap? Sicuramente di condanna : quei testi, almeno quelli più citati e divulgati in questi giorni, sono oggettivamente deprecabili e potenzialmente pericolosi, nelle menti fragili, e le istituzioni non dovrebbero mai essere megafoni in pubblica piazza di canzoni del genere. Ma non erano affatto nascosti e non erano neanche criptici o composti in slang incomprensibili, erano già lì, perfettamente intellegibili, da anni, con quelli è diventato così famoso da essere la star di un concertone di fine anno. Allora perché Tony Effe era stato invitato a cantare in un concerto pubblico? Ci viene da rispondere con un’ovvietà del mercato: Perché funziona, attira persone, funge da vettore. Anche una decisione politica ha una sua “analisi di mercato”, Toni valeva l’investimento.
Non è pensabile, infatti, che la giunta Gualtieri non sapesse cosa scrive il trapper, mentre è più probabile che in fase decisionale abbia avuto la meglio l’appeal del cantante sulle controindicazioni pedagogiche. Poi, come sappiamo, l’opinione pubblica, adulta e istituzionale, è insorta e, inseguendo la diligenza del buon padre di famiglia, il Sindaco ha annullato platealmente l’invito.
Nel frattempo Tony Effe non scende affatto di consensi, e, forte della solidarietà che la disdetta ha suscitato nei suoi follower, organizza un concerto tutto suo, ancora in un luogo di proprietà pubblica, il Palaeur, e in poche ore fa sold out.
Cosa abbiamo ottenuto? Chiunque mastica un po’ di grammatica del rapporto tra adolescenti e padri sa bene che la condanna paterna aumenta l’interesse per il cantante “proibito”. Successe con Vasco negli anni ‘80, è successo con i Doors, con tanti altri. Toni Effe e la trap non hanno nulla a che vedere con Jim Morrison ed i suoi complessi testi onirici, si obietterà, ma il tema non cambia. Chi negava l’ascolto dei Doors lo faceva per proteggere i figli da contenuti forti. In “The end” i contenuti erano espliciti: “padre ti uccido, mamma…” , cantava Jim riprendendo i temi del complesso edipico, e poi giù con la chitarra e la pianola “sco**mi” , “uccidi uccidi uccidi”. Non si negavano ai giovani i Doors per un giudizio negativo della loro arte (che come ci insegna la banana di Cattelan è argomento assai discutibile), ma perché non erano testi considerati consoni allo sviluppo, venivano letti dalla comunità degli adulti come messaggi finalizzati a favorire l’uso di droghe sintetiche.
I Doors erano seguiti eccome, ma nessuno li avrebbe invitati alla istituzione-Rai, perché la protesta e la provocazione sono tali solo se restano nelle esperienze e nelle comunità giovanili, i padri e le madri non hanno alcun obbligo di inseguire i figli sui loro stessi piani.
Cosa succede al rapporto padri-figli quando una istituzione “paterna” prima si avvicina ad un oggetto desiderato dal figlio e poi lo respinge con disprezzo? Che aumenta di valore di quell’oggetto per il figlio ed aumenta il divario nel dialogo intergenerazionale.
Il rifiuto di fatto aumenta lo share e non aggiunge nulla al dibattito, perché l’errore primordiale è l’invito stesso, da quell’errore non si può tornare indietro. Con l’invito al trapper famoso il “padre” prova a diventare seduttore ed intrattenitore, smette di essere un educatore , decide di essere attraente come lo sarebbe una normalissima operazione di marketing, è un’istituzione che vuole disperatamente ottenere il bene (approvazione) dei suoi figli (cittadini). Una volta fatto l’invito , non si torna indietro.
Rimangiare significa amplificare, rendere ridicolo e patetico il padre confuso, significa che il padre non sa nemmeno dialogare con i suoi stessi errori, preferendo rimuoverli forzatamente.
I ragazzi ascoltano già abbondantemente Tony Effe da soli, ci fanno i conti da un pezzo con quei testi. Gli adulti possono starsene fuori, e provare a tenere vivo il dialogo. Ma se, a torto o ragione, decidiamo di scendere nell’arena della trap, o di ogni altra provocazione artistica, dobbiamo poi restarci dentro e cercare di capirci qualcosa insieme. Altrimenti è come chiudere un recinto quando i buoi sono già abbondantemente andati via e prendersela unicamente con chi funge da attrattore della fuga, anziché osservare attentamente come proteggere la corsa di chi è in cammino lontano da noi.
Ps. Mia figlia è una convinta femminista di quasi sedici anni, si infervora animatamente nei discorsi che toccano l’uguaglianza di genere tra lei e i fratelli e il femminicidio…ha sul suo screensaver del telefonino l’immagine di Tony…sto provando a capire come fa a non sentire la distonia…non l’ho ancora capito, ma il dialogo è interessante.
Foto: pagina Facebook Tony Effe
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