Idee Stati Uniti
Collaborazione, prossimità e cura: le tre chiavi contro il trumpismo
Il trumpismo ha mostrato che la “cattiveria” può essere esibita come un valore. E quello che propone è un gioco esplicitamente a somma zero: se vinco io perdi tu. Ma noi come possiamo rispondere?
di Ezio Manzini

Il sogno da opporre al nuovo sogno americano di Trump è il titolo dell’editoriale, a firma di Ezio Manzini, che apre il numero di VITA di aprile La solitudine dei caregiver, se sei già abbonato, leggi subito qui; se vuoi abbonarti, puoi farlo da qui. «Il nuovo Sogno Americano è un sogno per pochi, giacché il trumpismo propone un gioco esplicitamente a somma zero: se vinco io perdi tu»: di fronte a questa novità, con quale sogno possiamo rispondere?
Tra le tante novità del trumpismo, c’è anche questa: dopo decenni in cui la destra non proponeva un’idea di futuro (se non quella del diventare tutti consumatori e clienti), Trump ne offre una. E il discorso sullo stato dell’Unione è stato la rappresentazione plastica: l’America sarà grande di nuovo perché c’è una frontiera verso cui andare. Non più le grandi distese spopolate dell’Ovest di due secoli fa, ma il pianeta densamente abitato in cui siamo ora, e poi Marte e non solo. Benvenuti nel Sogno Americano — parte seconda.
Il fatto che questa proposta sia sconclusionata e impraticabile, non ne riduce la portata: l’insieme di Bibbia e fantascienza sembra funzionare. Infatti, nell’epoca delle bolle informative, aderenza ai fatti, coerenza e praticabilità di ciò che si popone non sembrano più essere presupposti necessari per il successo di una proposta.
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