Economia
Idee in rete: Marco Gargiulo è il nuovo presidente
Il nuovo presidente del network che aggrega 400 cooperative in 14 regioni presenta il suo programma. All'insegna di una rinnovata idea di cooperazione
di Redazione
Quarantatré anni, scout, Marco Gargiulo affonda le radici della sua formazione nell’associazionismo cattolico. Da pochi giorni è presidente di Idee in Rete, il network che aggrega circa 400 cooperative in 14 regioni. Gargiulo succede a Pietro Borghini che ha assunto la carica di vicepresidente.
«La mia storia inizia in Campania – racconta Gargiulo – e se ancora oggi mantengo un legame con la mia terra è anche perché, quando da ragazzo appena maggiorenne ho iniziato il mio percorso di impegno, l’incontro con la figura di Don Giuseppe Diana, vigliaccamente ucciso dalla camorra nel 1994, è stato fondamentale e non a caso insieme a tanti altri amici, che negli anni si sono avvicendati, ho dato il mio contributo nel Settore Pace Nonviolenza e Solidarietà dell’AGESCI che è tra i promotori del Comitato che porta il suo nome. Ancora ricordo con emozione il 28 marzo del 2004, quando nel X anniversario del suo assassinio, in una Casal di Principe ancora oppressa dalla cappa soffocante dei clan, portai padre Alex Zanotelli all’incontro con una folla enorme di scout davanti il cimitero dove era sepolto don Peppe».
Quanto alle idee, Gargiulo è chiaro: «Vorrei che, tra le tante priorità, vi fosse quella di rilanciare la cooperazione sociale di inserimento lavorativo. Il rischio presente è che oggi questa esperienza si svuoti di significato. Per timidezza e per l’invasività dei meccanismi di mercato abbiamo smesso di riflettere su questo tema, senza affrontare a viso aperto le contraddizioni che lo caratterizzano. Certo che vi è una differenza di produttività che rende impegnativo stare sul mercato, ma se la conseguenza è quella di cercare gli “svantaggiati meno svantaggiati” vuol dire che c’è qualcosa che non funziona. Così come dovremo interrogarci sul motivo per cui nella salute mentale, dopo gli importanti progressi avuti negli anni ’80 e ’90, in molti casi ci si è fermati, non completando mai quel processo di vera integrazione ispirato dalla legge Basaglia. Abbiamo liberato i matti dai manicomi ma è come se ce li fossimo dimenticati nei giardini di queste strutture. Perché tante esperienze, pur interessanti, si risolvono in mera ergoterapia, senza mai evolversi in progetti individualizzati di integrazione e liberazione dall’istituzionalizzazione? Per questo è veramente importante il percorso intrapreso da Idee in Rete insieme a CNCA, Consorzio Abele Lavoro e Rete 14 luglio per interrogarsi su come rilanciare il senso della cooperazione sociale di inserimento lavorativo».
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